In un periodo storico in cui tutto – o quasi – perde identità, lottare contro l’omologazione diventa priorità. Ecco “Maschere“, il nuovo singolo di Signor D e Mastafive
Si apre una nuova era per Signor D, il rapper-avvocato proveniente dalla provincia di Salerno – più precisamente da Battipaglia – che ha lanciato negli scorsi giorni il singolo che apre le porte ad un nuovo percorso artistico: “Maschere“, questo il titolo della traccia, scritta dallo stesso rapper, che vede la collaborazione del ben noto producer torinese Mastafive. Con questo brano si mette ufficialmente in moto la macchina della Revolutionary Records, nuova etichetta discografica indipendente messa in piedi da un collettivo pronto a dire la propria nel panorama musicale, hip hop e non solo.
Conservare le proprie radici, quella “famiglia” a cui il rapper fa più volte riferimento, che danno struttura alla propria identità, sia personale che artistica. Nella musica di Signor D – che ha all’attivo due album e un EP – ritroviamo quell’hip hop frutto di una scuola senza tempo, che nonostante possa sembrare abbia ceduto il passo alle nuove tendenze dettate dai più variegati sottogeneri, resta fedele a sé stessa, a chi l’ha resa grande e chi, oggi, continua a portarla avanti anche al di là dell’Atlantico.
Rapper e avvocato: le due diverse sfaccettature artistiche e professionali di Dario De Rosa – questo il suo vero nome – s’incontrano plasmando un’unica identità, solida e carismatica. «Il rap è nato dalle rivendicazioni degli afroamericani costretti ad assistere inermi agli stupri subiti dalle madri e dalle sorelle, agli abusi di potere del sistema: in un quadro tanto cupo, le rime e i quattro quarti servivano a invocare giustizia. L’avvocato difende le persone dalle ingiustizie, il rapper fa la stessa cosa. E io sono orgoglioso d’essere un avvocato che fa il rapper e un rapper che fa l’avvocato», prosegue.
In “Maschere“, il primo singolo di un nuovo corso artistico, al fianco della discografica Revolutionary Records, l’artista demolisce le sovrastrutture di una realtà contemporanea ricoperta di orpelli, filtrata al limite del possibile, in cui l’identità di ognuno è piegata ad una produzione in serie: niente è più reale, tutto è effimero e piatto. Nel ritornello della traccia il rapper esorta l’ascoltatore a dare fiducia alla propria essenza, a ciò che custodisce all’interno di sé. È quello a renderlo diverso e unico a modo proprio, buttando via le maschere della quotidianità in favore di un’onestà primordiale.
La generazione del momento sta tristemente adeguandosi a indossare una maschera, a piegarsi agli standard imposti dalla società. Tutti uguali: l’ultimo tra gli influencer non fa altro che emulare il primo. Ovviamente non vale per tutti: le mosche bianche ci sono sempre. Io mi reputo una mosca trasparente.
Signor D
Il singolo arriva dopo la pubblicazione del secondo album di Signor D, “B.O.S.S. (Back to old school sound)” – qui la nostra intervista – datata 2022. Di prestigio è la collaborazione di Mastafive, un peso massimo del rap italiano: «Ci siamo conosciuti al Cypha Kings di Roma: fu Principe a invitarmi. Gli chiesi d’ascoltare B.O.S.S., lui lo fece: a telefono si congratulò con me, confessando che un mio pezzo, “Fogli nel Dna”, l’aveva addirittura emozionato, e m’invitò a partecipare a un contest». In palio c’era proprio una collaborazione con Mastafive, ma non vinse: «Lui però mi disse che il pezzo insieme lo avremmo fatto comunque: “La collaborazione l’abbiamo già chiusa a Roma”, le sue parole».
La macchina della Revolutionary Records s’avvia così, con Signor D alla guida, verso il terzo album del rapper che si preannuncia ricco di sorprese.