Terzo album di inediti per l’acclamato cantante inglese Rag’n’bone Man, in cui affronta temi importanti e dolori personali, tuttavia What do you believe in? non lascia più di un inoffensivo pop da radio di flusso

Una delle voci più riconoscibili e universalmente apprezzate del panorama musicale inglese. Parliamo di Rag’n’bone Man, pseudonimo dietro cui si cela Rory Graham, già vincitore di prestigiosi riconoscimenti in carriera, tra cui i Brit Awards, giunto alla pubblicazione del terzo album in carriera, per Sony Music, lo scorso venerdì. Il progetto s’intitola What do you believe in? ed è stato anticipato da diversi singoli – lanciati anche sul mercato italiano – tra cui Rush of blood (ne abbiamo parlato qui). Un disco importante per l’artista, la cui genesi è stata profondamente segnata dal lutto per la scomparsa di sua madre.

Il titolo stesso dell’album, What do you believe in?, è stato ispirato da una conversazione che Rory Graham ha avuto con suo figlio, a proposito della scomparsa di sua nonna e madre dell’artista. Canzoni – sedici, quelle che compongono l’album nella sua versione deluxe – che s’appoggiano quasi esclusivamente sulla potenza vocale ed interpretativa di Rag’n’bone Man che però, ascoltando le canzoni di What do you believe in?, risultano strette nella morsa di un guinzaglio che non gli permette di esprimere le sue potenzialità.

L’artista parla con sincerità al pubblico, ma tutto si dissolve in una bolla di sapone, al termine della traccia. Buone le produzioni, su testi non ermetici, per brani che nel complesso risultano di facile presa per un mercato di tipo radiofonico o comunque immediato. Finalità che, al netto dei gusti, può essere comprensibile in un mondo come quello discografico, così pieno di proposte, ma che stride e pare incomparabile rispetto al talento vocale di Rag’n’bone Man. Come una Ferrari con la seconda su una strada di campagna.

Nonostante sia nervoso riguardo all’uscita di questo nuovo album e a cosa penseranno le persone, quando ho preso il vinile dalla sua custodia e l’ho messo nel giradischi, ho capito di aver fatto qualcosa di reale e autentico per me. Questo album “What do you believe in?” è la mia celebrazione alla vita e ai suoi alti e bassi. È fatto con amore.

Le buonissime intenzioni di Rag’n’bone Man, la profondità con cui s’è approcciato alla creazione di questo album, purtroppo non basta a restituire un disco memorabile o comunque resistente alla corrente impetuosa della musica odierna. Il disco ben si colloca sul filone tracciato dai due precedenti dischi, Human – trainato dall’omonima hit che gli ha regalato un successo internazionale – e il secondo Life by misadventure, che resta a parer nostro, ad oggi, il suo album migliore.

Dopo l’esperimento iniziale, la buona conferma del secondo disco, ci si aspettava un’evoluzione per questo terzo capitolo, che però non c’è stata. Rimangono alcune tracce positive, in What do you believe in?: tra le altre citiamo Iron. Bella l’impostazione musicale che dà slancio alla potenza tutta nella voce di Rag’n’bone Man, con la promessa di vestire panni da supereroe al momento del bisogno per suo figlio, a cui dedica la sua esistenza. L’artista incontrerà il suo pubblico in un tour già quasi del tutto sold out nel Regno Unito, a cui seguirà una tournée in Europa e in Australia nel 2025.

Rag'n'Bone Man What do you believe in?
Valutazione:
★ ★ ☆ ☆ ☆

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Ideatore e fondatore di 4quarti Magazine. Scrittore e giornalista salernitano iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Campania. A dicembre 2023 pubblica "Nudo", il suo primo libro. «Colleziono compulsivamente dischi e mi piace scrivere con la musica ad alto volume».

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