Arriva in digitale “1410“, il nuovo singolo di Saphe con cui presenta al mondo il suo universo punk
Nuovo singolo per Saphe. La giovane artistia si affaccia sugli store di musica digitale con “1410“, traccia inedita, rilasciata a ridosso del Natale con l’etichetta NEEDA e distribuzione a cura di Altafonte. Il brano vede la produzione di Luigi Cervellini, in arte Louis Littlebrain, e il mix e master di Roberto Riccardo presso il RR Studio.
Un brano che è un vero e proprio manifesto per l’artista. Al centro del singolo c’è lo stato di totale confusione affrontato da un’identità frammentata, ridotta in mille pezzi tra ricordi sbiaditi e momenti di perdizione scanditi dal buio più impenetrabile.
Se all’esterno ciò che l’occhio umano riesce a vedere è soltanto un trionfo di colori e infantile leggerezza, dietro c’è in realtà molto altro. Un’oscurità inscalfibile che, senza alcuna pietà, contamina da sempre la vita e le certezze di Saphe rendendola, nel bene e nel male, ciò che è oggi.
La canzone s’intitola proprio come la data di nascita dell’artista: tale decisione porta con sé il tentativo – andato in fumo – di uccidere qualcosa che è nato come parte integrante di noi, senza però porre fine alla vita di noi stessi.
“1410” sbarca in digitale seguendo la scia del precedente brano “Faccioschifoadamare” che ottimi risultati ha portato alla giovane artista emergente. Con questo nuovo brano, e il rinnovato supporto della label NEEDA, Saphe punta a consolidare gradualmente – ma con costanza – il suo nome nella scena punk in rosa.
Chi è Saphe?
Saphe nasce dalla battaglia interiore tra l’essere autenticamente sé stessi e non sentirsi mai a proprio agio. È il tentativo rivoluzionario di fermarsi e toccare i propri sentimenti senza paura, nel mezzo di vite veloci che ci educano alla repressione emotiva.
Il suo sound è caratterizzato da sonorità decise che riportano al mondo pop punk degli scorsi decenni, accostato a una scrittura intima che non ha paura di scontrarsi con la prepotenza della realtà odierna. Saphe è la figlia impulsiva ed iperemotiva che vuole costringere i padri della scorsa generazione a dire ti voglio bene.