Lente d’ingrandimento posta su “Estate di merda” e sul percorso artistico della giovane artista emergente Namida

Fresca, spumeggiante, col mondo nelle mani, l’audacia di prenderlo a morsi e la lucidità di non far cadere neanche una briciola. Namida è un nome interessante della più giovane scena musicale italiana. Con all’attivo già importanti esperienze, ha da poco rilasciato il suo nuovo singolo dal titolo “Estate di merda“, in cui la sua indole punk e irriverente si fa sentire ad alto volume.

  • Estate di merda”, quella ancorata a una Provincia senza sbocchi sul mare, anche quello ideologico. Come si fa ad uscirne?.

Quando ho scritto questa canzone pensavo di trovare la via d’uscita urlando la frustrazione che tenevo dentro, un po’ come se dovessi esorcizzare il malessere interiore, come fosse un incubo in cui nell’ultima scena cacci un grido e ti svegli. In realtà poi ho capito che se ne esce solo con il tempo. Ci vuole pazienza e riflessione. Sono sempre stata molto impulsiva e lo si vede anche in questo pezzo e in quelli che verranno, ma .

  • È una traccia figlia anche della frustrazione di due anni di silenzio totale, pesanti specialmente per i più giovani. Essendo tu una portavoce in questo caso della generazione più fresca, credi ci sia più fame di riconquistare quanto messo in stand by dalla pandemia o paura che questi due anni di immobilismo possano prima o poi presentare il conto?

Sicuramente abbiamo tanta voglia di stare insieme, divertirci e ritornare alla normalità. Però, per me, questo stand by ha lasciato un po’ il segno dentro ognuno di noi. La sensazione è che stiamo vivendo a tremila per la paura di perdere tutto da un momento all’altro.

  • In “Estate di merda” ritroviamo la tua indole da ragazza “punk e sapone”. Come si relazionano i giovani a questo genere musicale?

Essendo nata nel 2000 e avendo una sorella più grande (che da lei molto deriva della mia “indole” musicale) io vivo un po’ a cavallo tra i ’90 e le nuove generazioni. La cosa che noto e che mi piace è che per la fascia dai 20 anni in su il punk non è una novità ma è un ritorno alle “origini”. Mentre per i più piccoli cresciuti principalmente con il pop questo genere è una scoperta. Questa è un po’ la magia del cerchio della musica secondo me, il poter far rivivere o scoprire determinate emozioni.

  • Ad accompagnare questo singolo c’è anche un videoclip. Ce ne parli?

Il video di questo pezzo ha sancito l’incontro con Riccardo Sammartini (Il regista). Da qui è nata una collaborazione che ci ha trovati sin dal primo momento in sinergia. Nel video mi trovo a fare i conti con me stessa: girato all’interno di un centro sportivo, che richiama subito alla mente il divertimento e un grande via vai di persone, sono sola, con l’eco degli spazi vuoti e solo la mia canzone che risuona. 

Videoclip di “Estate di merda” di Namida
  • Castrocaro, Area Sanremo. Numerose le soddisfazioni che hai raccolto fino ad ora, ma se dovessi scegliere un traguardo che, ad oggi, è stato capace di farti schizzare il cuore in gola quale sarebbe?

Partendo dal presupposto che per me non sono traguardi, ma tutto quello che ho fatto finora è parte integrante del percorso, le esperienze più significative per me sono i live. Non ci sono festival, concorsi che possano comparare l’emozione che si prova quando sei sul palco, “nudo” con la tua musica, davanti alle persone senza l’angoscia generata dalla “gara”. È una continua sfida: devi tenerle lì, farle divertire/ emozionare, devi riuscire a farle tornare a casa con la voglia di sapere e scoprire di più su di te e intanto quello che torna indietro all’artista è un bagaglio enorme di conoscenza, esperienza ed emozione. Questo è quello che mi piace della musica: i live, lo scambio, il pubblico.

  • Sappiamo che stai lavorando al tuo album d’esordio. A che punto sono i lavori?

Manca ancora qualche tassello. Il mio primo album deve essere “imperfetto”, deve rappresentarmi. C’è ancora un po’ di lavoro da fare. Intanto vi terrò compagnia molto presto con altri singoli.

Ideatore e fondatore di 4quarti Magazine. Scrittore e giornalista salernitano iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Campania. A dicembre 2023 pubblica "Nudo", il suo primo libro. «Colleziono compulsivamente dischi e mi piace scrivere con la musica ad alto volume».

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