Cassa dritta e luci blu: con tanta modestia, Clara fa il suo esordio con l’album “Primo“, il primo tassello di una strada da percorrere a passo svelto
Il primo album di Clara si intitola proprio “Primo” ed è uscito venerdì 16 febbraio, post Festival di Sanremo, dove non solo ne ha vinto l’edizione dei giovani, con “Boulevard“, ma conquistando la rosa dei Big con la sua “Diamanti grezzi” (firmato a sei mani e con produzione di Katoo), entrambi i brani sono contenuti all’interno del suo lavoro discografico d’esordio, rilasciato per Warner Music Italy. Una prova importante per l’artista, alla ricerca dell’affermazione davanti al grande pubblico.
Clara Soccini, classe ’99, non è del tutto sconosciuta al grande pubblico: i tanti appassionati dell’universo fiction la ricordano come attrice nella serie Mare Fuori, dove interpreta Giulia, una detenuta del carcere minorile che canta ed è pronta a tutto, anche a colpi bassi, per sfondare nel mondo della musica. Colma di attitude ed ambizione, il personaggio interpretato nella popolare serie può essere visto come specchio di una larga parte di giovani talenti, alla costante lotta per emergere da un contesto difficile per riuscire nella realizzazione dei propri sogni.
Prima ancora della popolarità televisiva, Clara s’è avvicinata al mondo della moda fin da piccola, continuando a coltivare la passione per la musica, dove solo in un secondo momento grazie alla collaborazione con Nicola Siciliano, ha pubblicato i suoi primi quattro singoli. Inizia così a farsi conoscere sulla scena musicale, sperimentando con la sua voce e a far conoscere la sua personalità, che le vale la parte di Giulia/Crazy J. in Mare Fuori 3 e poi 4 per la quale ha scritto l’inedito “Ragazzi fuori“, brano anch’esso contenuto in “Primo“.
Dieci canzoni che raccontano la vita di Clara, della quotidianità di una ragazza di soli 25 anni: amori, incertezze, dubbi, ricordi che hanno segnato l’artista, voglia di evadere e di farcela. «Spero che questo album vi possa accompagnare nella vostra quotidianità come ha fatto con me – ha scritto Clara sui social a proposito di questa prima release – Spero vi accompagni mentre piangete, mentre ridete e mentre fate festa». L’artista varesina contestualizza le sue emozioni in modo contemporaneo, fresco, interfacciandosi ad una generazione nuova, che si confronta tutti i giorni con il cambiamento e le difficoltà di questo “nuovo mondo”.
“Primo“, con tutte le imperfezioni e fragilità di un disco di debutto, con tanta strada ancora davanti a sé, è la rappresentazione di come un’artista debba essere versatile al giorno d’oggi, in un mondo aperto al cambiamento continuo, un album “romanticamente urban”, dove la rabbia e la grinta di chi vuole farcela trovano riparo nell’emotività dell’artista. Sembrerebbe quasi il classico confronto che si ha con se stessi appena prima di dormire.
Minimale nei suoni, cassa dritta da club e luci blu, testi giusti e comprensibili, le melodie e i passaggi di registro vocale rappresentano appieno la scena musicale odierna. Oltre ai brani già estratti come “Boulevard“, “Diamanti grezzi“, “Ragazzi fuori” e l’oramai famosissima “Origami all’alba“, troviamo nuove sfumature di Clara, dove l’artista riesce a spaziare vocalmente, mantenendo il giusto compromesso tra l’urban, il pop e quel pizzico di trap, che fa tanto nuova scena.
Tra le firme che troviamo all’interno del progetto, oltre quella dell’artista stessa, spiccano nomi di prestigio del panorama italiano quali Alesssandro La Cava, con cui ha siglato il pezzo sanremese, insieme a Francesco Micarelli. Daniele Magro, Jacopo Ettorre e Francesco Catitti – vero nome del producer Katoo – ma anche qualche ritorno che le ha portato molta fortuna, come la collaborazione dei colleghi di Mare Fuori, Matteo Paolillo e Lolloflow.
Con questo lavoro Clara si porta a casa un tanto modesto quanto solido “Primo” progetto, piazzandosi nella scena musicale ed emancipandosi dal solo ruolo di attrice di una popolare serie televisiva. Quali saranno le prossime evoluzioni di un’artista con potenziale come lei, soltanto il tempo e il lavoro in studio potranno dircelo, ma le premesse fanno ben sperare.
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