C’è anche uno spoken word di Alessandro Gori in “Letti“, l’atipico singolo per il mercato estivo di Avincola
È una traccia estiva, ma non si parla di tequila, né di vacanza selvagge in un angolo perso nel mondo a prova di ritornello-tormentone. Il nuovo singolo di Avincola si tuffa a candela nel mare di hit estive, come ogni anno pieno di pesci: alcuni sono squali, altri delle alici. Avincola, in un fazzoletto d’acqua, riesce comunque a nuotare.
S’intitola “Letti“, la traccia in questione, pubblicata lo scorso 10 giugno con il supporto della label Leave Music, in licenza Believe, ed è presentata come la “hit estiva più crepuscolare del secolo”. Dargli torto non è semplice. Il cantautore romano in questa circostanza però non è solo, con lui troviamo anche Alessandro Gori.
Lo scrittore s’affaccia nella traccia attraverso uno spoken word estratto dalla sua ultima fatica letteraria, “Confessioni di una coppia scambista al figlio morente“, edito da Rizzoli Lizard. È il monologo omonimo di Gori ad ispirare la nascita di questa canzone, fatta di ricordi e nostalgia.
Una canzone atipica, per il contesto in cui viene rilasciata. Su un binario dismesso viaggia un treno ricco di persone, ognuna con una storia differente dall’altra, ognuna meritevole di essere raccontata. Alcune sono da gridare ai quattro venti perché spietate e travolgenti, altre invece da sussurrare con delicatezza, così come le pagine di un libro da custodire.
Avincola si rende ancora una volta protagonista di un bel cantautorato, fresco e moderno ma allo stesso tempo rispettoso di una grande scuola ormai antica nel tempo, ma mai sulla carta. L’innesto con lo scrittore Alessandro Gori favorisce la costruzione di un’atmosfera evanescente, per un brano da aggiungere nella playlist estiva, anche se non ci farà ballare.