Un bouquet di artisti di prim’ordine della musica italiana, spalmata su più generi, si ritrova ospite di Sick Luke in “X2“, il nuovo ed atteso album del produttore

La scena musicale italiana è ricca di ottimi produttori. E menomale, essendo questa un’importante rassicurazione in prospettiva futura per la musica nostrana. Ma cosa rende un ottimo produttore davvero eccellente? C’è da dire che nessun produttore può essere adatto per ogni artista, però può capitare che un disco, abbondantemente atteso, riesca a far confluire molteplici talenti provenienti da più rami del grande cedro che è la musica italiana, facendoli ritrovare tutti sotto lo stesso tetto e nessuno fuori posto. Saper vestire così tanti artisti di un bell’abito su misura non è da tutti. Sick Luke però ci è riuscito.

«C’era da aspettarselo», dirà qualcuno. E non ha mica tutti i torti. Su “X2”, il nuovo disco di Luca Antonio Barker, vera identità che si cela dietro il progetto Sick Luke, campavano aspettative piuttosto alte, e sin dall’annuncio della tracklist di questo album non poteva essere certo altrimenti. Nelle diciassette tracce che formano questo grande e gradito spazio sonoro trovano posto, come in una grande festa, alcuni dei principali pesi massimi della musica odierna tricolore. Dal folto gruppo di rapper passando per nomi di prim’ordine della sfera indie.

In “X2” confluiscono mondi che non sempre riescono a trovare l’incastro giusto, ma con la mano sapiente del produttore originario di Londra, non solo hanno trovato la maniera di coesistere, ma addirittura di lasciare il segno, in quello che con ogni probabilità ritroveremo nelle charts di fine 2022 relative ai migliori album dell’anno.

Sick Luke 1
Sick Luke

Ora che abbiamo rivelato il primo punto di forza di questo album, passiamo al secondo aspetto che, a parer mio, stacca “X2” dal mare magnum di musica che già nei primi giorni del 2022 ha invaso le casse e le piattaforme streaming. Sick Luke, con le sue produzioni, ci lascia intendere una storia. Una storia che l’ascoltatore può immaginare, elaborare e dipingere a proprio piacimento, spinto dalle vibrazioni di musiche a tratti oscure e tetre, ma anche vibranti e variopinte.

[…] Ed è così questo album, come un bosco cupo, che ispira e non perdona, stravolge gli schemi, fa sue le varie e diverse anime degli artisti, e le porta all’orecchio nella maniera più unica possibile.

Chiudendo gli occhi, e ascoltando la musica dei pezzi che compongono “X2” – senza tralasciare i testi, perché nessuno degli ospiti di Sick Luke è venuto in questo disco a fare il compitino – una storia si presenta nella nostra mente. Quest’opera ha saputo traghettarmi in un bosco mistico, tenebroso ma allo stesso tempo rassicurante, capace di annullare ogni timore che l’ignoto potrebbe causare. In bilico ma mai a rischio di caduta. Ed è così questo album, come un bosco cupo, che ispira e non perdona, stravolge gli schemi, fa sue le varie e diverse anime degli artisti, e le porta all’orecchio nella maniera più unica possibile.

Non sono pochi i picchi raggiunti in questo progetto. Tra tutti, senza alcun dubbio, quello che è attualmente il singolo che ne sta trainando la pubblicazione, “Solite pare”, in cui a presenziare sono tha Supreme – che, come se ci fosse ancora bisogno, si riconferma un talento puro della trap – e Sfera Ebbasta. Ottima la prova di Ariete, che insieme a Mecna canta “Il giorno più triste del mondo”. Bella la proposta con Cosmo e Pop X in “Funeral party”, e molto buona la traccia “Sogni matti”, che con Leon Faun e Drast aggiunge il calore di un falò, che brucia in quel bosco mistico.

Era un disco atteso, questo di Sick Luke, ma non ha deluso le aspettative. Nelle sue note il gran galà di un produttore fresco, giovane, che ha sulle sue spalle già tanta sapienza e nelle mani una fetta importante di ciò che detta le leggi nella musica italiana. Chapeau, mister Barker.

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Ideatore e fondatore di 4quarti Magazine. Scrittore e giornalista salernitano iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Campania. A dicembre 2023 pubblica "Nudo", il suo primo libro. «Colleziono compulsivamente dischi e mi piace scrivere con la musica ad alto volume».

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