Il ritorno quieto – dopo sette anni – di una diva che non ha più niente da dimostrare. Ascoltiamo insieme “Here for it all”, il nuovo capitolo discografico dell’ultima, grande pop-diva dei nostri tempi: Mariah Carey.

Sette anni dopo Caution, album che aveva meravigliato per l’equilibrio fra classicismo vocale e modernità R&B – senza nulla da invidiare alle grandi produzioni del genere di quei tempi -, Mariah Carey torna con Here for It All, un lavoro di compostezza e consapevolezza, un disco che si concede il lusso di esistere nella calma del proprio mito. Qui l’artista non ambisce alla reinvenzione, e menomale: dopo aver attraversato ogni vertice e ogni vulnerabilità, oggi abita pienamente la propria comfort zone, trasformandola in un luogo di misura e grazia.

Prodotto sotto le insegne Butterfly MC, Epic e Gamma, l’album si avvale di una rosa di collaborazioni che raccontano tanto il tempo quanto la tradizione. Anderson.Paak, Kehlani, Shenseea e le Clark Sisters costruiscono con Mariah Carey un dialogo tra generazioni e sensibilità differenti, fra vibrazioni neo-soul, suggestioni gospel e derive pop, in un tessuto sonoro che predilige la morbidezza e l’equilibrio.

Comfort zone che più comfort di così si muore, ma non è uno svantaggio qui: la scrittura degli undici brani contenuti nell’opera si mantiene elegante, quasi confidenziale, e l’interprete la attraversa con una voce sicuramente meno olimpica rispetto alla sua storia, ma di certo tanto viva e umana. Il timbro odierno di Mariah Carey non nasconde la propria età, nemmeno ci prova in realtà, bensì la sublima in racconto, in esperienza.

mariah carey 250829 soundsblog copia 1
Mariah Carey

I brani scorrono come capitoli di una serenità conquistata: si apre con una spiccata autoironia in Mi, con un sound avvolgente che detta il tempo dell’intero lavoro. Si prosegue con Type Dangerous e una tensione ritmica che guarda al presente, Sugar Sweet ammicca, Jesus I Do e la title track abbracciano la spiritualità con un respiro corale che richiama la dimensione liturgica dei grandi momenti vocali di Mariah. Tanta tradizione, come in Nothing is impossible dagli echi disneyani, riportando alla mente quella celeberrima When you believe con Whitney Houston.

Nulla qui è eccessivo: tutto è ponderato, distillato, consapevolmente levigato. Here for It All è il ritratto di un’artista che non ha più bisogno di sorprendere, ma solo di esserci — e nel suo esserci, di testimoniare ancora la misura di un’arte che trascende il tempo. Niente virtuosismi eccessivi o espedienti per forzare un clamore non necessario: ci troviamo di fronte a un disco limpido, una dolce coccola proveniente dalle mani di quella che è a conti fatti l’ultima, grande pop-diva della generazione millennial.

here for it all mariah carey cover ts1759311004
Valutazione:
★★★★★★☆☆☆

LEGGI ANCHE:

Ideatore e fondatore di 4quarti Magazine. Scrittore e giornalista salernitano iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Campania. A dicembre 2023 pubblica "Nudo", il suo primo libro. «Colleziono compulsivamente dischi e mi piace scrivere con la musica ad alto volume».

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *