È appena il secondo pezzo rilasciato di questo nuovo percorso artistico, ma con “Verticale” Kaput è già capace di consolidare il suo status di promessa del nostro pop
Il 2022 che sta per salutarci con la mano, prima di andarsi ad accatastare nell’affollato baule degli anni passati, lascia dietro sé varie briciole, alcune ancora deliziose con cui far divertire il proprio palato. Ci lascia dietro Kaput, il progetto artistico “revampato” di Antonio Caputo che ha esordito questa estate con l’intrigante e promettente “Caldo abissale” e che ora si conferma punta di diamante della musica emergente tricolore con l’ottima “Verticale (tempo)“.
Il nuovo singolo del cantautore è approdato sulle piattaforme digitali negli scorsi giorni con distribuzione a cura di ADA Music Italy, oltre che in rotazione radiofonica. Forse meno ostica ad un primo ascolto, questa traccia, rispetto a quella bollente “Caldo abissale“, con echi che riportano alla vocalità ormai inconfondibile di Mahmood, ma che comunque non rendono impersonale un progetto fatto di sacrificio, impegno e ricerca.
In “Verticale (tempo)“, Kaput pone l’accento sulla canonica rappresentazione del tempo, ovvero quel fiume di minuti, giorni, anni, che scorre come una retta orizzontale verso un punto finito ma ignoto. Il cantautore è dell’idea che il tempo non possa dirigersi verso un’unica direzione, ma possa invece spaziare nel suo naturale corso, rivoluzionare chi lo attraversa e lo naviga senza preavviso e controllo.
«Mi piace pensare che la qualità del nostro tempo sia definibile anche dalle pause che ci prendiamo per prender fiato, scegliendo poi di riprendere o, perché no, di fermarci definitivamente. Una chiamata improvvisa, una festa, una giornata di lavoro o una notte di sesso, il contare i fiati di una persona vicina sono tutti spunti interessanti per intendere il tempo in maniera diversa da come abbiamo fatto finora», così spiega Kaput.
Il brano porta la firma, oltre che dello stesso Kaput, di Martina Vinci e Danilo Cortellino, con la produzione ad opera di Mauro Meddi, autore anche del master. Lo shooting fotografico che accompagna la promozione del singolo è stato realizzato da Natasha Antonelli, mentre l’artwork della copertina di “Verticale (tempo)” porta la firma di Demï. Un pezzo da ascoltare, interpretare, vivere e ricordare, perché se c’è qualcuno su cui ci sentiamo di puntare 2€ per questo 2023 in arrivo, si tratta proprio di Kaput.
Chi è Kaput?
Classe 1994, Antonio Caputo scrive canzoni ancor prima di imparare a camminare. Nato in Puglia, cresce con Lauryn Hill come mamma, Stevie Wonder come papà e le Destiny’s Child come zie. Con questa famiglia, i suoi testi sono caratterizzati da influenze R&B, soul e urban pop. Nel 2017 esce il suo progetto personale Kaput Blue dove sperimenta e affina il suo gusto. Nei singoli usciti dal 2017 al 2021 condensa la sua ricerca musicale e definisce il suo stile che lo porta (2021) ad essere selezionato da Sugar Publishing per il Medimex Songwriting Camp, che vincerà.
Nel 2022 sente il bisogno di un restyling, i vecchi abiti gli abiti non vanno più bene e vuole scrivere di altre immagini. Decide quindi di cambiare: spostatosi a Milano, firma un contratto editoriale con Sugar Publishing e Doner Music, iniziando a scrivere brani per artisti che scalano le classifiche. Anche il suo progetto cambia nome e diventa Kaput.
La cifra stilistica resta R&B, il soul continua a sentirsi nella voce ed il groove urban nelle produzioni, ma i temi dei testi sono diversi, comunicano forte interesse per l’inclusività, l’autodeterminazione e per quegli attimi di quotidianità che regalano mood inaspettati. Il nuovo progetto ha una direzione chiara che si concretizza in nuovi inediti che rappresentano bene lo spazio che Kaput intende occupare nel panorama italiano, con sonorità che mischiano le influenze passate con il sound attuale, carico di vibes elettroniche tipiche del clubbing.