Archiviata la prima semifinale dell’Eurovision Song Contest 2021
Abbiamo salutato ufficialmente la prima semifinale dell’Eurovision Song Contest 2021. Il “kickoff” di un’edizione attesissima, dopo la cancellazione dello scorso anno a causa della pandemia. Dieci i paesi che hanno conquistato un posto in finale, mentre sei sono tornati a casa. Tornato il pubblico (circa 3mila persone tutte tamponate), e l’effetto è stato meraviglioso, ma i risultati sono stati davvero giusti?
In ordine, a conquistare un posto nella finale di sabato è stata la Lituania con i The Roop e la loro “Discoteque“. Hanno aperto la serata con un brano molto interessante ed originale, rispetto all’intero cast di questa edizione. Un’estetica sul giallo/viola per un’esortazione a ballare da soli in casa, in assenza di discoteche per poterlo fare. Bravi e meritevoli di un buon posto nella classifica finale. Dentro anche la Russia, con un rap in lingua originale di “Russian woman” e il grande carisma di Maniža, che potrebbe riservare sorprese.
La partecipazione di Israele crea malumori sui social
Conquista la finale anche la brava Eden Alene con la sua “Set me free” in rappresentanza di Israele. Una partecipazione che ieri sera ha fatto discutere non poco sui social: «Incredibile che questi stiano a gareggiare per l’Eurovision mentre bombardano i palestinesi», scrive un utente su Twitter. Un contest, quello dell’Eurovision, che da sempre tenta di tenere la politica fuori dall’evento, molto spesso però senza riuscirci. Malumori anche per un’affermazione da parte della giovane cantante nella conferenza post-semifinale: «This is for you Israel».
A ritagliarsi un posto in finale anche Malta, una delle favorite per la vittoria finale, che di certo non ha deluso le aspettative. “Je me casse” è un brano di forte impatto, oltre che orecchiabile e radiofonico, e Destiny è una che ci sa fare eccome. Superano la semifinale anche Norvegia, con “Fallen angel” di Tix, e la Svezia con Tusse e la sua “Voices“. Ad occhio e croce forse avrebbero meritato un posto altre proposte, a loro discapito. In particolare della Svezia, con un brano senza infamia e senza lode presentato in maniera piuttosto amatoriale.
Si qualificano anche Azerbaijan, molto apprezzati con “Mata Hari” di Efendi, e Cipro con Elena Tsagkrinou ed “El diablo“, anche lei tra le meglio riuscite della serata. A sorpresa ritroveremo in finale anche il Belgio degli Hooverphonic, che hanno presentato l’eleganza di “The wrong place“. Passa il turno anche l’Ucraina, annunciata per ultimo con i Go_A e l’elettronica di “Shum“. Loro sono stati la vera rivelazione della serata, con una performance perfetta, senza sbavature. Attenzione a loro, potrebbero finire in alto sabato.
Australia per la prima volta fuori dalla finale
Tra i sei paesi esclusi troviamo invece l’Australia. Loro, non presenti fisicamente a Rotterdam, hanno proposto Montaigne con “Technicolour“. Una buona esibizione, ma che non è bastata per rientrare tra le dieci finaliste. Per la nazione oceanica si tratta della prima eliminazione da quando, a partire dal 2015, sono stati invitati a partecipare da Paese extra-europeo. Non ce l’hanno fatta neanche Slovenia e Macedonia del Nord, con due ballate poco memorabili eseguite in maniera comunque modesta.
Una delle performance maggiormente studiate della serata è stata sicuramente quella dell’Irlanda, che infatti ha richiesto qualche minuto in più per assemblare il tutto, causando un leggerissimo ritardo nella scaletta che, chi conosce l’Eurovision lo sa, non ammette nessun errore. La performance vocale della cantante, Lesley Roy, è stata quella meno a fuoco della serata, complice la difficoltà a cantare e stare dietro all’intera esibizione. L’Irlanda è il Paese con il maggior numero di vittorie, ma l’ultima risale al ’97, e negli ultimi otto anni ha visto la finale all’Eurovision soltanto una volta.
Eliminata a sorpresa Albina con “Tick Tock” per la Croazia. Dopo la performance sembrava scontata una sua qualificazione, ma così non è stato, scatenando sui social numerose proteste per la sua esclusione. Dispiace per infine per la Romania. La cantante in gara, Roxen, ha presentato un brano autobiografico sul peso che le malattie mentali sanno avere sulla vita, e la conseguente difficoltà ad amarsi perché presi a combattere i propri demoni: “Amnesia“. Bellissima l’idea della performance, ma forse non adatta alle capacità vocali della giovane artista, a volte traballanti, come già visto durante le prove. Ieri sera comunque ha portato in scena la sua esibizione migliore, ma non è bastato per evitare alla Romania la terza eliminazione consecutiva.