Con “Rimani” Virginio rievoca sonorità degli esordi, per un futuro tutto da vivere
Virginio è tornato con un nuovo singolo, “Rimani“, pubblicato con la label indipendente MP FILM e che ci riconsegna un artista che guarda in avanti, a un nuovo percorso artistico, strizzando però l’occhio a un passato che ha saputo conquistare i cuori di tanti appassionati che, ancora oggi, non mancano di fargli sentire il loro calore. Questo nuovo singolo, ma anche Sanremo, Amici e la musica che va controcorrente sono al centro di questa intervista.
Ascoltando “Rimani” la mente ritorna alle sonorità del Virginio degli esordi. Spiegaci questa scelta.
Non è stato premeditato. Con l’etichetta MP FILM abbiamo provinato varie canzoni che ho scritto in questi anni, e “Rimani” tornava sempre, come se volesse nascere. Ho così capito che era questa la canzone che dovevo presentare per questo nuovo lavoro che sto preparando. Mi sono reso conto che questa, così come altre canzoni del disco che uscirà, si avvicinano a quel “pop drama” che mi ha contraddistinto dall’inizio. È stata una cosa molto naturale.
Cos’è che rende, secondo l’autore stesso, così unico questo brano tanto da preferirlo come singolo di lancio di questo nuovo progetto?
Credo che in questo momento storico ci siano tante persone che avevano bisogno di una canzone così. Non voglio risultare presuntuoso, intendo dire che è un tipo di canzone che ultimamente si scrive poco e sono abituato da sempre ad essere un po’ controcorrente. Come diceva qualcuno, soltanto i pesci morti seguono la corrente. Se hai una buona idea devi portarla avanti fino in fondo, anche se vai contro a determinate regole. Questo è sempre stato il mio obiettivo principale. In questo senso sono sempre andato contro anche ciò che ci si aspettava da me, come quando qualche anno fa ho sperimentato in varie canzoni. Adesso avevo bisogno di tornare a quello che è sempre stato Virginio.

C’è una frase del testo che mi ha particolarmente colpito, “Ogni storia ha le sue catene“.
Ogni storia ha delle cose che ti immobilizzano o trattengono. Catene intese anche come sofferenza, in un certo senso. La frase successiva è “e non puoi comprenderla dalla fine”, perché ritengo che la fine di una storia non sia rappresentativa di quello che la storia poi è stata. Ovviamente quando una storia finisce c’è dolore, rancore, una tristezza di fondo per qualcosa che è finito. La fine non rappresenta mai quello che è stato perché in una storia c’è sempre stato anche del buono.
Intorno a questa canzone vi è anche un’altra parola che ricorre piuttosto spesso, “libertà”. Che valore le attribuisci, e che significato ha per Virginio, un artista, di fatto, indipendente?
Ovviamente non si può fare di tutta l’erba un fascio, però sicuramente la libertà che ha un indipendente è innegabile, anche la libertà di credere in alcune cose, andare controcorrente. Tra l’altro io sono un Acquario, quindi per me la libertà è sempre stata fondamentale. Mi sono spesso ritrovato a ribellarmi a certi sistemi proprio perché per me la libertà, soprattutto artistica, è fondamentale. Ho un profondo rispetto per la musica. Cerco sempre di essere coerente con me stesso, autentico, perché è la cosa che più mi rappresenta.
Quindici anni fa debuttasti a Sanremo, tra le nuove proposte. Quanto e come credi sia cambiata la categoria “giovani” del Festival dal 2006 ad oggi?
Oggi ci sono tanti modi per arrivare al grande pubblico. Tanti giovani che arrivano a Sanremo a volte sono anche già conosciuti. Questo credo si una cosa positiva, ma accadeva già quando partecipai io. Nel 2006 ad esempio c’era anche Simone Cristicchi, già noto per “Vorrei cantare come Biagio”. I giovani secondo me oggi hanno molta voglia di osare e rompere gli schemi, ed è una cosa che mi piace molto perché la musica che va a Sanremo deve rappresentare ciò che oggi funziona.
Ovviamente non solo, a volte in Italia si fa l’errore di concentrarsi su un solo mondo quando in realtà poi le persone che ascoltato la musica sono tante. È come dire “siccome va forte il jeans vendo solo jeans”, quando poi ci sono persone che vogliono indossare anche un pantalone e un abito.
Nel 2021 ricorre il decimo anniversario della tua vittoria ad Amici di Maria De Filippi. Come definiresti tutto ciò che è avvenuto dopo quel trionfo?
Diciamo che sono successe un bel po’ di cose. Ho preso una strada personale, non canonica. Come quando andai ad Amici, in cui fui il primo cantautore a vincere e il primo concorrente ad aver già preso parte a Sanremo. Da lì ho intrapreso un percorso opposto. Ho deciso di seguire l’istinto. In quel momento c’è stato modo di scrivere per e con Laura Pausini e Kylie Minogue.
Per me la musica non ha necessariamente bisogno di riflettori televisivi, avevo voglia di esplorarmi e seguire quella strada. L’arte è anche fatta di momenti non davanti alle telecamere. Ho voluto fare tante esperienze e questo percorso “alternativo” mi ha preso poi la mano, fino a quando nel 2018 è arrivato anche un Latin Grammy. Tra le tante esperienze ho sempre continuato a fare la mia musica e per me adesso era giunto il momento di tornare con il Virginio di sempre.

È attualmente in corso l’edizione numero venti di Amici. La stai seguendo? Cosa nei pensi dei talenti di quest’anno?
Conoscevo già Leonardo Lamacchia, c’eravamo anche ripromessi di scrivere insieme ma non c’è mai stata l’occasione. Ho seguito il suo percorso e mi è piaciuto molto. Sto esplorando anche questa nuova leva, Sangiovanni. Ci sono tante realtà diverse e curiose quindi sono contento che anche lì ci sia varietà. È comunque un programma che fa sempre tanti ascolti ed è importantissimo. Un’altra grande vetrina per la musica che per me oggi è fondamentale. Ce ne fossero di più di programmi come Amici.
In precedenza hai parlato di un nuovo album in lavorazione. Ci saranno anche delle collaborazioni al suo interno? Cosa ci puoi anticipare?
E chi lo sa! Non i può dire gatto se non ce l’hai nel sacco (ride, ndr). Cerco sempre di lasciarmi la possibilità di cambiare idea fino all’ultimo e un disco è sempre in evoluzione fino a quando non è chiuso, quindi anche un po’ per scaramanzia preferisco per il momento non dire nulla.