A tu per tu con Mauro Sessa (mau-se), giovane imprenditore e “padre” della label AR.MS. Empire
Ospitiamo su 4quarti Magazine Mauro Sessa, aka mau-se, giovane imprenditore che, specializzato nel mercato musicale, sta costruendo il suo impero partendo dalla “sua” Perugia fino a Salerno, dove attualmente risiede. È fondatore e CEO di AR.MS. Empire, in cui coltiva anche giovani talenti ed ha all’attivo importanti collaborazioni con stelle affermate della scena urban.
Partiamo dalla sua label, AR.MS. Empire. Quali sono le fondamenta su cui si basa e a quale pubblico intende parlare?
Serietà, passione e professionalità. La musica non fa distinzioni, quindi un po’ a tutti.
Parlando invece delle origini della sua passione per la musica, da dove arriva? Quali sono gli artisti che l’hanno fatto sentire maggiormente connesso con questo universo?
La musica mi ha sempre fatto sentire libero, mi ci sono appassionato sin da piccolo. Poi è diventata una vera e propria ossessione che ho tramutato in lavoro. Non ci sono artisti in particolare che mi hanno connesso a questo universo, ma la musica fatta bene, si.

Tra gli artisti con cui ha avuto modo di lavorare fino ad oggi troviamo anche Capo Plaza e Peppe Soks, due protagonisti della scena urban italiana, che è una di quelle di maggior successo in Italia. Secondo lei qual è il segreto del successo di questo genere, specialmente tra i giovani?
Il duro lavoro, il talento è un buon team alle spalle che ti supporta sempre e comunque.
Lei lavora anche con nuove leve della musica. Come riesce ad individuare il percorso adatto per ognuno di loro e come viene strutturato il progetto?
Come dicevo prima, non sono solo ma lavoro con un team di professionisti, ognuno cura un aspetto dell’artista e insieme si decide il percorso più adatto. La struttura di un progetto è complessa non riuscirei a spiegartela in poche righe.
Venendo invece all’attualità, da operatore del settore musicale, come crede influirà l’emergenza sanitaria sulla fruizione della musica, anche dal vivo, una volta che questa sarà finita? I live in streaming diverranno un’opzione ancora percorribile o la musica dal vivo tornerà ad essere così come l’abbiamo vissuta fino ad oggi?
Questo non saprei dirtelo, di sicuro un live streaming non potrà mai eguagliare un live dal vivo. L’artista e il pubblico vive di emozione e non penso si possano provare da dietro uno schermo. Spero che tutto finisca al più presto e che si torni a vivere. Un live dal vivo è emozione unica.