Torna sulle piattaforme digitali Maiul con un nuovo singolo, “Rosa nel deserto“, che ci presenta in questa intervista esclusiva

Una “Rosa nel deserto“, che resiste alle intemperie e vive nonostante le avversità. C’è un forte messaggio che accompagna il nuovo singolo di Maiul, nome d’arte di Emanuele Magrì, giovane cantautore emergente che si lascia scoprire attraverso questa nuova traccia, rilasciata oggi in digitale. Con essa l’artista aggiunge un nuovo, importante tassello al suo percorso artistico.

In questa intervista esclusiva, andiamo a scoprire qualcosa in più dell’universo musicale di Maiul, che non si limita soltanto a questa “Rosa nel deserto“, ma viaggia attraverso tante altre storie, alcune già rivelate e altre che non vedono l’ora di incrociare la luce del sole.

“Rosa nel deserto”, un manifesto di esistenza agli occhi del mondo?

“Rosa nel deserto” ha un messaggio forte che spero di aver reso chiaro: con questa canzone voglio dare forza alla sofferenza della gente in costante lotta con se stessi, contro le difficoltà, contro l’insicurezza e la debolezza di non sentirsi mai abbastanza. È per chi come me ha tanta fame di riscatto.

Urlare alla gente sorda che esisti anche tu”, è un’affermazione che fai anche in qualità di artista emergente?

È un’affermazione che mi rappresenta come persona, che ho sempre urlato e a cui ho sempre creduto e con la mia musica cerco di amplificarla il poi possibile per gridarla a volume dieci.

Come tu stesso hai affermato, ci vuole forza per cambiare ciò che c’è intorno e che non ci piace, ma da dove si può cominciare per trovare quella forza?

Bella domanda. La risposta alla soluzione pratica è soggettiva. Nella mia esperienza ho trovato quella forza nella musica, perché è la mia vocazione che è tornata a bruciare ancora più forte nei momenti bui e persi. Soprattutto in uno. Il mio umile consiglio è quello di ascoltare se stessi soprattutto nei momenti di perdizione, ognuno di noi ha la forza interiore per cambiare ciò che desidera ed è proprio in quei momenti che la nostra soluzione trova risposta in qualcosa che amiamo e che ci appartiene. Per me è la musica, per te è la pittura, la cucina o la fotografia non importa. Ciò che importa è ascoltarsi e fare azione.

“Rosa nel deserto”, il nuovo singolo di Maiul

Facciamo un passo indietro. Il primo approccio alla musica per Maiul è arrivato a 12 anni con lo studio della chitarra. Quanto è stato importante lo studio per il tuo “scheletro” da artista?

È stato tutto. Importantissimo e fondamentale. Se non avessi studiato oggi farei il triplo della fatica. Se si vuol far musica è importante studiarla e saper suonare bene uno strumento musicale perché ti permette di esprimere l’io al 100%, quindi hai la possibilità di essere originale da subito e ti permette di crescere artisticamente e musicalmente. Infine ti permette di capire e comunicare al meglio con i professionisti del music business.

Ricordi la scrittura della tua prima canzone? Cosa ti ispirò al punto da prendere in mano carta e penna e scrivere un pezzo?

Si, la primissima canzone l’ho scritta a 11 anni per gioco. Ma la prima vera canzone l’ho scritta per una forte esigenza interiore. Avevo lasciato il conservatorio da sei mesi, ero caduto in depressione, mi sentivo smarrito e confuso, avevo il rigetto nei confronti della musica e dello strumento. Avevo toccato il fondo. Fino a un pomeriggio nel quale mi sveglio da questo vortice di malinconia e vedo, sento, un fuoco dentro che inizia a bruciare forte e che mi dice di prendere la chitarra e di lasciarmi andare. Da lì musica e parole sono uscite da sole. In quel momento ho capito cosa avrei fatto dopo.

I brani di Maiul si rivolgono ad un pubblico “di sensibili”. Di certo non è una decisione semplice aprire lo scrigno delle proprie emozioni e vulnerabilità per consegnarle alle persone. Non ti spaventa un po’? Magari anche il rischio di non venire compreso?

Si, la mia missione è fare musica per loro, per i fragili di cuore in costante lotta con se stessi. Affamati di riscatto. Perché anche io sono così e la musica mi ha sempre aiutato e coccolato, dandomi forza e coraggio. Mi sento nudo quando scrivo e soprattutto pubblico e canto le mie canzoni, non avrebbe senso fare il contrario. È un’esigenza che non riesco a spegnere e che non voglio spegnere. La paura di non essere compreso è tanta e costante però so di non essere solo e che al momento i miei “Bellimiei” sono lì fuori che stanno aspettando di conoscere me, la mia musica, e di cantare e urlare insieme.

Fai spesso riferimento ad una fame di riscatto costante e ad una battaglia in cui bisogna lottare con audacia e coraggio. Qual è la tua più grande battaglia che punti a vincere?

Si, il riferimento è forte. Ho sempre lottato per ottenere e realizzare ciò che amo e desidero ed è così che funziona. La mia battaglia più grande è quella di essere felice, di riuscire a godermi le piccole gioie e cose della vita, quella di riuscire ad aiutare quanta più gente possibile con la mia musica.

Rosa nel deserto” è il tuo singolo più recente, ma non si tratta della tua prima pubblicazione. Dovessi suggerire ad un neofita della tua musica un brano del tuo repertorio per iniziare a conoscerti meglio, quale sarebbe?

Gli consiglierei di ascoltare “Luca Chiara e Unica”. Perché in quella canzone sono riuscito a trasmettere il mio messaggio e l’esperienza di un momento molto difficile con parole e musica di speranza.

Stai lavorando a nuovi brani targati Maiul? “Rosa nel deserto” farà parte di un progetto più ampio, magari un album?

Sto lavorando ad altre canzoni. Ho iniziato la produzione delle prossime due uscite successive a “Rosa nel deserto” e sto finendo di scrivere due canzoni che usciranno prossimamente e che in futuro comporranno il mio primo album, ma al momento questa è solo un’idea.

Ideatore e fondatore di 4quarti Magazine. Scrittore e giornalista salernitano iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Campania. A dicembre 2023 pubblica "Nudo", il suo primo libro. «Colleziono compulsivamente dischi e mi piace scrivere con la musica ad alto volume».

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