Arriva da Area Sanremo e il 15 dicembre si giocherà il tutto per tutto per raggiungere il Sanremo “dei grandi”: lei è Littamè
Angelica Littamè, anche se in arte si fa chiamare soltanto con il suo cognome, trasmette serenità e gioia anche solo ascoltando ciò che ha da dire sulla sua musica. Le brilla la voce quando parla dei suoi miti musicali, con una forte emozione che si percepisce quando si finisce a parlare del grande appuntamento che l’aspetta il 15 dicembre prossimo.
Littamè è infatti finalista di Sanremo Giovani, che quest’anno traghetta dall’Ariston alla prima serata di Rai 1 tra pochissimi giorni. Lì con il suo pezzo, “Ca**o avete da guardare“, con cui ha già vinto Area Sanremo, si giocherà gli assi nella manica per conquistare un posto al Festival di Sanremo 2022, dall’1 al 5 febbraio, dove soltanto due artisti della scena emergente potranno accedervi.
“Ca**o avete da guardare”. Un manifesto sulla celebrazione delle proprie differenze?
Diciamo di sì, io voglio dire appunto che siamo diversi ma allo stesso tempo uguali, fatti di carne. Siete liberi di essere voi stessi e chiunque giudica non è in diritto di farlo.
Il 15 dicembre s’avvicina. Come ti stai preparando?
Ogni pomeriggio provo la canzone testando cose diverse per vedere se mi piacciono di più, ma io non amo programmare e non mi piace stilare per filo e per segno cosa fare in una nota in un’altra, anche perché ogni volta che canti vivi la canzone in maniera diversa. Provo la canzone per avere sicurezza di ciò che vorrò dire sul palco, ma non la studio in tutte le parti. C’è poi tutto il discorso dell’outfit e stiamo preparando qualcosa anche per questo per far risaltare al meglio la canzone.

D’altronde si parla di una prima serata su Rai 1, con emozioni imprevedibili che non lasciano spazio a programmazioni.
Mamma mia! Infatti bisogna imparare a controllarle queste emozioni sul palco, perché c’è sempre un po’ di ansia e paura, ma bisogna trasformarla in energia e adrenalina.
Ricordo che già lo scorso anno arrivasti in finale ad Area Sanremo, il pezzo s’intitolava “Respiro su Marte“.
Sì. Avevo i capelli fucsia!
Cosa credi sia cambiato da quella partecipazione a quella, sicuramente più fortunata, di quest’anno?
Credo ci sia stata un po’ più di convinzione, oltre ad una maggiore libertà. Ho terminato gli studi universitari quindi mi sono concentrata su questo. Mi sono detta “Mettiamocela tutta e vediamo come va”. Devo dire che meglio non poteva andare (ride, ndr). Sono molto soddisfatta. Ero arrivata lì per prendermi questo posto, anche se pure lo scorso anno è andata benissimo, ma forse è mancato quel tassello in più che stavolta invece è arrivato.
Sanremo porta con sé tante dinamiche che cambiano di anno in anno, magari potrebbe esser stata questione di mentalità e di trovarsi al posto giusto al momento giusto?
Esatto, magari in quel momento non cercavano quella canzone invece adesso la cercano. È anche un po’ una questione di fortuna.
Invece a proposito degli altri cantanti in gara a Sanremo Giovani, c’è qualcuno che ti ha colpito in particolare?
Per me sono tutti bravissimi, quest’anno credo che ci sia un livello altissimo. Seguivo già Martina Beltrami da amici e trovo che sia pazzesca, anche Matteo Romano. Gli altri non li conoscevo, sono andata a sentire loro pezzi e mi sono resa conto che c’è da avere timore degli avversari. Avversari tra virgolette, siccome abbiamo tutti lo stesso sogno, quindi che vinca il migliore.
ASCOLTA QUI “Ca**o avete da guardare” di Littamè
Sei cresciuta ascoltando i Coldplay e Florence and The Machine. C’è qualche pezzo della loro discografia che senti tuo e che avresti voluto scrivere tu?
Pensando ai Coldplay c’è un pezzo che credo tutti quanti avrebbero voluto scrivere: “Fix you”. Anche se la mia canzone preferita del gruppo e “Charlie Brown”, di cui sono innamorata. Di Florence and The Machine penso invece a “Shake it out” che è bellissima, ma anche “Dog days are over”.
“Lungs” e “Cerimonials“, dischi straordinari di Florence and The Machine…
Ho visto Florence Welch anche dal vivo due volte è mi sono innamorata. Fa due ore e mezzo di concerti saltando da una parte all’altra del palco, e senza fare alcuna fatica. Rimango a bocca aperta ogni volta che la vedo.
Il 15 dicembre tante persone ti ascolteranno per la prima volta. Cosa vorresti che emergesse principalmente alle loro orecchie della musica di Littamè?
Vorrei emozionare. Cercare di condividere con chi mi ascolta quello che ho provato e quello che hanno provato le persone intorno a me.

Ritrovarsi in migliaia in una sola nota. La magia della musica.
Esattamente. Credo sia bellissimo quando le persone ti scrivono un messaggio, o magari ti trovano sotto al palco e le vedi piangere. Vuol dire che in quel momento hanno condiviso e capito tutto.
Il pezzo per il Sanremo “dei grandi”, incrociando le dita, già c’è, giusto?
Certo, l’abbiamo già inviato e un primo ascolto l’hanno già fatto quando siamo arrivati tra i primi ventuno di Area Sanremo.
Non voglio metterti in difficoltà e quindi non ti chiederò nulla, ma cosa ci si potrà aspettare?
Siamo sulla falsariga del pezzo per Sanremo Giovani. È un brano che vuole esortare a rispettare le volontà di noi stessi e non quelle degli altri.