Arriva da Albenga uno dei nomi più interessanti della scena hip hop indipendente, Gorka: scopriamolo nel brano “Starbox

C’è la gioventù bruciata, i sogni che si scontrano con i vicoli ciechi delle strade di periferia, e le stelle, il cui splendore è capace di iniettare fiducia e speranza anche nei cuori più arresi. “Starbox” è il nuovo singolo di Gorka, un rapper di Albenga che ben si sta facendo notare sulla scena indipendente, e questa traccia, un inno per chi ancora intende credere alle stelle, ne è la prova.

Rilasciata circa un mese fa con la label Pioggia Rossa Dischi, “Starbox” è sostanzialmente una traccia rap caratterizzata però da un’anima elettronica. A catturare immediatamente è anche la struttura atipica del brano, che di fatto nasce e vive senza inseguire alcuna logica di mercato, né digitale né radiofonico: esiste perché così doveva essere, per l’urgenza di esprimere qualcosa. Fortunatamente c’è ancora qualcuno che preferisce questa strada.

Per chi è abituato a bazzicare la scena musicale ligure, il nome di Gorka non sarà di certo nuovo all’orecchio: di recente l’artista ha infatti preso parte al documentario “La nuova scuola genovese“. La sua popolarità ora continua a crescere con questo singolo, prodotto da Fra Bacci, che intende urlare al mondo e alle stelle, che in silenzio illuminano la notte, l’esistenza del bello e di tutta la forza della (r)esistenza.

“Starbox” di Gorka

Le origini

Gorka si racconta così: «Mi sono innamorato delle sottoculture alle medie. Sognavo l’Hip hop di New York, il punk di Londra, il reggae di Kingston, ma abitavo nell’entroterra di Albenga. Ho passato anni ad alimentare la fiamma dentro me buttando tutto il mio tempo nella musica, nel suonare la chitarra in cameretta, nello scrivere. L’unico BBoy del mio paese, un ragazzo più grande di me, mi passava i suoi cd e mi insegnava cosa fosse il rap. Organizzava serate in provincia, faceva il dj, faceva i graffiti, faceva tutto. Era un punto di riferimento per tutti noi».

«Quando sono arrivato a Genova – prosegue l’artista – ho potuto finalmente esprimere al meglio quello che avevo imparato. Ho iniziato a fare uscire i pezzi e a raccogliere consensi nella scena locale. Aprivo i live agli artisti mainstream, firmavo i primi contratti. Mi sentivo uno dei tanti figli della nuova scuola genovese. Poi il covid. È finito tutto. Il mio amico è morto in un incidente stradale proprio in quell’anno».

La rinascita

È arrivato poi l’incontro con Fra Bacci, in un momento, come Gorka stesso ha raccontato, era il più buio della sua vita: «Mi ha portato in studio da lui e abbiamo iniziato a fare musica senza pensare a logiche di mercato. Abbiamo iniziato a fare musica come due 13enni entusiasti. Dentro i nostri pezzi c’è tutto quello che ci piace, il punk, il rap, l’elettronica. È stata la nostra risposta ad anni di lockdown, delusioni, musica di merda, social network, un mondo che sentivamo ostile. Ho coinvolto i miei amici nel progetto».

Una realtà di strada che arriva da Genova: «Realtà di strada perché siamo autentici, non siamo solo su Spotify e sui social. Siamo nelle salette a suonare, sui palchi a rappare, al bar a parlare del nostro futuro, a coinvolgere i ragazzi e le ragazze di Genova. Non ci rappresenta la drill malavitosa tradotta dall’estero, non ci rappresenta l’indie pieno di retorica e cliché, non ci rappresenta la plastica che sentiamo nella musica italiana. Vogliamo fare i soldi per campare con la musica, e fare altri soldi per aprire studi di registrazione a Genova e cambiare il volto di questa città che cade a pezzi, dove crollano ponti, dove tutti scappano via».

Ed ecco “Starbox“: «Parla di ragazzi di provincia che muoiono giovani come rockstar, parla di amore e di attacchi di panico, parla di stelle che a Milano non vedono, ma nel mio paese si. Perché l’Hiphop è a New York, il punk è a Londra, il reggae è a Kingston, ma le stelle sono nell’entroterra di Albenga».

Chi è Gorka?

Gorka nasce ad Albenga nel ’97, cresciuto tra il Ponente ligure e di Genova trova la sua strada nel rap. Nel 2022 scrive un brano con i Calibro 35 per la serie tv “Blanca” e partecipa al documentario “La nuova scuola genovese”. L’incontro con Francesco Bacci degli Ex Otago mette a nudo la sua vena pop/punk e fa iniziare un viaggio nuovo.

Giornalista salernitano iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Campania. Colleziono compulsivamente dischi e mi piace scrivere con la musica ad alto volume.

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