Nuovo singolo per Fabrizio Moro, che torna a suonare in radio con “Maledetta estate” in attesa del concerto-evento al Palazzo dello Sport a Roma
Approda in tutte le radio “Maledetta estate“, il nuovo singolo di Fabrizio Moro pubblicato per la label Fattoria del Moro, che accompagna i numerosi fan del cantautore nell’attesa verso il concerto-evento fissato per il 25 maggio prossimo al Palazzo dello sport di Roma. Uno show attesissimo e imperdibile che aprirà anche un’estate – l’ennesima – che l’artista vivrà in tour in giro per l’Italia, nel caloroso abbraccio del suo pubblico più appassionato.
“Maledetta estate” si presenta come un viaggio sospeso e forse mai davvero iniziato. L’artista mette in musica un’istantanea del proprio tempo pronta a sfumare, una polaroid da conservare nel tempo e tenere con cura tra i propri ricordi. Il sound della canzone sa di una malinconica nostalgia e aiuta nella creazione di un vero e proprio limbo spazio temporale in cui la spensieratezza è la chiave, ma con una profondità di base che lascia un segno.
Così come la produzione di Fabrizio Moro ha abituato il pubblico, non mancano tante riflessioni, consapevolezze e tempistiche condite dalla salsedine dei ricordi in “Maledetta estate“. Proprio quella “bella” stagione, l’estate, a cui l’artista da riferimento, ogni anno trascina per i suoi caldi mesi la sensazione di vivere tutto ciò che si sta affrontando e cercare di mantenere ben saldi i ricordi che essa saprà lasciare.
«“Maledetta estate” è la chiave della mia visione di questo periodo così spensierato e travolgente per tutti. Uno sguardo distaccato, il mio, che mi porta però a tenere stretti con me i ricordi preziosi di una stagione magica. Questa canzone parla di distanze e di quanto un brano, a volte, possa diventare un vero collante tra due persone che si sono appena conosciute. Basta soltanto un attimo per innamorarsi, sorridere, gettare le armi, tuffarsi. L’estate passa in un attimo, è vero, ma i ricordi no. In fondo, Cosa ci resta da scegliere, davvero?», racconta Fabrizio Moro.