A dodici anni dall’ultima volta torna al Festival di Sanremo Anna Oxa. Passiamo in rassegna le quattordici partecipazioni in carniere, alcune delle quali iconiche

Prima giovanissima che riscriveva le regole della moda in tv, poi signora della canzone dall’eleganza e raffinatezza fuori dal comune, per poi passare ad una fase introspettiva ai limiti del possibile. Anna Oxa ha vissuto al Festival di Sanremo quattordici vite, tante quante sono le partecipazioni alla kermesse dell’artista, che si appresta ora a vivere la sua quindicesima tra pochi giorni. Passiamo in rassegna ciò che Anna Oxa è stata a e per Sanremo, e come s’è guadagnata il titolo, talvolta abusato – ma non in questa circostanza – di icona.

Partiamo dal principio, e da quel Festival di Sanremo 1978. In gara c’era un Rino Gaetano, esordiente di spicco, ma anche i Matia Bazar, che poi vinsero con “…e dirsi ciao“. A muovere i primi passi c’era però una sedicenne a cui era impossibile rimanere indifferenti. Si chiama Anna Oxa, metà albanese e metà italiana. A firmare il suo esordio sanremese – in tempi in cui il festival non se la passava benissimo – c’era addirittura Ivano Fossati. Quella “Un’emozione da poco“, eseguita vestendo abiti punk e un look androgino commissionato per lei da Ivan Cattaneo, si prese la medaglia d’argento, si ricavò un posto nella storia e lanciò una nuova stella.

Anna

Passano quattro anni prima di rivederla sul palcoscenico, che all’epoca strabordava di fiori e scenografie colme di led che nulla avevano a che vedere con la sobrietà. Era il 1982: Oscar Avogadro e Mario Lavezzi firmarono il ritorno di Anna Oxa, il cui look si era completamente rinnovato. Una chioma bionda sostituì il taglio corto di quattro anni prima, tuttavia quella con “Io no” non fece storia come la precedente partecipazione, così come poco rumore fece la terza in carriera, datata ’84, anche quella firmata da Avogadro-Lavezzi e concretizzatasi nel brano “Non scendo“.

Quella dell’84 fu soltanto la prima di tre partecipazioni messe a segno consecutivamente da Anna Oxa, che era riuscita ormai a ritagliarsi un proprio spazio nella scena musicale. Nel 1985 fu la volta di “A lei“, prima tappa della fortunata collaborazione con Roberto Vecchioni che portò all’attenzione del pubblico una chiave più sensuale ed elegante dell’artista.

Sebbene fu la sua quinta partecipazione al Festival di Sanremo, potremmo definire cronologicamente quella del 1986 come la seconda trasferta iconica in Riviera per la Oxa. Il brano in gara s’intitolava “È tutto un attimo“, che stregò la platea grazie ad una performance vocale incredibile – quell’anno tornarono le esecuzioni dal vivo, su base – e che fece scandalo per via del look dell’artista: abito che lasciava scoperto l’ombelico e le copriva il capo con un cappuccio. Troppo avanti per l’epoca, ma ciò non la sabotò di certo, anzi.

Due anni dopo, nel 1988, Anna Oxa è tornata all’Ariston nel pieno della sua era fatta di eleganza e di una classe che faceva interrogare sull’effettiva provenienza dell’artista, che non pareva poi così umana. Nel Festival vinto da Ranieri, Cogliati, Ciani e Cassano confezionarono per lei un capolavoro destinato a lasciare il segno nella storia, la sua e in quella della musica italiana: “Quando nasce un amore“.

Il trionfo con Leali

Alla settima partecipazione, la prima in coppia, arriva finalmente il leone d’oro. Nel 1989 a Sanremo Anna Oxa ci va insieme a Fausto Leali, presentando l’immortale “Ti lascerò“. Una pomposa ballad all’italiana che si portò a casa quell’indimenticabile edizione. Indimenticabile come la discesa per le scale, a esibizione in corso, dell’artista. Una dea senza eguali. I due andarono poi anche all’Eurovision, ma con un altro brano e senza bissare il successo.

Anna Oxa Festival di Sanremo 1978
Anna Oxa e Fausto Leali vittoriosi nel 1989

Appena un anno dopo il primo trionfo in carriera al festival, la Oxa torna in gara nel 1990 con “Donna con te“, anche se la storia dietro quella canzone è piuttosto controversa. In origine affidata a Patty Pravo, la ragazza del Piper scaricò il brano definendolo troppo spinto, sostenuta dalle strofe “Le tue mani su di me / stanno già forzando la mia serratura“. Il brano finì poi in mano all’artista italoalbanese, allora impegnata in un progetto dal vivo con i New Trolls, che lo trasformò nell’ennesimo successo della sua carriera.

Da quell’ottava partecipazione l’artista si terrà alla larga dalla competizione, pur facendo una nuova trasferta in Riviera nel ’94 ma in veste di co-conduttrice al fianco di Pippo Baudo. Il ritorno in gara avviene nel 1997. Il Festival, vinto sulla scia di feroci polemiche dai Jalisse, vide classificarsi al secondo posto la stessa Oxa, che portò in gara un altro classico del suo repertorio, “Storie“. Esibizioni da ospite internazionale, più che di una classica artista in gara: ormai la Oxa a Sanremo non ne sbagliava più neanche una e tutto sembrava apparecchiato per un nuovo successo.

Anna Oxa Festival di Sanremo 1999

Nonostante nel 1998 venne scartata alle preselezioni – e non fu l’unica volta nella sua carriera -, nel 1999 l’artista ci riprova all’Ariston presentando “Senza pietà“, ennesima, iconica traccia della discografia dell’artista, presentata con un’immagine ancora una volta rivoluzionata. A far discutere fu infatti l’intimo provocante e a vista, soltanto un dettaglio nei look firmati per lei da Tom Ford per Gucci. Possiamo dire che si sia conclusa con questo trionfo la seconda fase artistica, per sommi capi, di Anna Oxa, gettando le basi per una nuova. La giovane e promettente artista in cerca di una direzione chiara degli esordi si era trasformata poi in gran signora della canzone tricolore, con tracce di sperimentazione sul finale. Sperimentazione che avrebbe preso dei connotati imprevedibili nel nuovo millennio.

Nuovo millennio, nuova Oxa

Nel 2001 Anna Oxa ritorna a Sanremo, cambiando ancora una volta pelle, stile e soprattutto musica. Dà inizio ad una ricerca ben tangibile sin dalla prima proposta di questo nuovo corso, “L’eterno movimento“, abbracciando uno stile più internazionale. Nonostante si fermò appena al decimo posto, in quello che passò alla storia più che altro come il Festival condotto da Raffaella Carrà e con la mirabolante corsa a due per la vittoria tra Giorgia ed Elisa, quel brano contribuì a dare un assaggio della Oxa che sarebbe stata.

Nel 2003 la dodicesima volta in gara è segnata da “Cambierò“, una nuova inversione di marcia, complice la svolta cantautorale intrapresa dall’artista, che aveva iniziato a scrivere le sue stesse canzoni. Nella competizione non brillò più di tanto, eppure la sofisticata “Cambierò” aiutò a spingere le vendite di un album che venne ben accolto dal pubblico, premiandolo con importanti vendite, specialmente se si considera che gli anni ’00 del festival non furono certo trampolino per le vendite dei dischi.

Veniamo ora alla partecipazione più controversa della Oxa a Sanremo, la tredicesima. Era il 2006 e l’artista, insieme a Pasquale Panella e Alessandra Miori, confezionò un brano spirituale al massimo, “Processo a me stessa“. Accompagnata da un coro polifonico albanese, calcò il palco a piedi nudi, giungendo all’appuntamento senza aver svelato mai le proprie carte: il testo infatti non venne pubblicato, come invece previsto da tradizione, e le prove vennero svolte a porte chiuse. Sin dalla prima esibizione le critiche furono feroci. Una certa stampa arrivò addirittura a parlare di “Follia Oxa”. Sta di fatto che quella partecipazione, ai fini della competizione – soporifera come poche, quella del 2006 – si concluse con un’eliminazione praticamente immediata. “Sei quasi nuda ossia vestita quasi / ma spogliata diventi un quesito“. Surreale, senza dubbio. Iconica, certamente.

Il controverso Sanremo 2006 di Anna Oxa

L’ultima partecipazione, cronologicamente parlando, della Oxa a Sanremo è quella del 2011. Nel primo Festival – gradualmente in corso di ripresa – sotto la guida di Gianni Morandi, l’artista presentò in gara “La mia anima d’uomo“, riallacciandosi a quell’animo rock che aveva contraddistinto il suo esordio sul finire degli anni ’70. Anche in questo caso l’eliminazione fu lampo, in compenso in seguito venne rilasciata una riedizione del disco “Proxima“, contenente la stessa canzone sanremese. Un progetto davvero ottimo.

Siamo all’alba di una nuova “prima volta” di Anna Oxa al Festival di Sanremo, la quindicesima per l’esattezza. Lì, dove tutto è iniziato, tra pochi giorni svelerà la sua “Sali (Canto dell’anima)“, traccia che caratterizzerà una partecipazione a cui nessuno avrebbe mai creduto fino a pochi mesi fa. «Partorirsi ogni volta», come lei stessa ha affermato, sarà il leit motiv di quest’avventura. Chissà con quale pelle ci stupirà questa volta, con quali parole riscriverà una storia incredibile, tinta tra alti e bassi, incapace di invecchiare: quella tra Anna Oxa e la musica.

Giornalista salernitano iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Campania. Colleziono compulsivamente dischi e mi piace scrivere con la musica ad alto volume.

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