L’arrivo dell’autunno può portare con sé una forma di SAD (Seasonal Affective Disorder). Scopriamo cos’è e come combatterla con le canzoni che riescono a risollevare il tono dell’umore: parola di neuroscienziato

Che vuol dire “SAD”? Sì, lo so che lo sapete: “significa triste, in inglese” – vi sento già bofonchiare.
Ma se vi dicessi che, pur restando del tutto in tema, significa anche altro? SAD, infatti, è l’acronimo di Seasonal Affective Disorder, un disturbo depressivo che si sviluppa in persone sane in determinate stagioni dell’anno. Tutto ha a che fare con un piccolo terremoto nel nostro ritmo circadiano dovuto a fattori stagionali: giornate più brevi, meno luce (la luce incide sulla produzione di serotonina e melatonina), temperature più fredde, fine dalle vacanze, ritorno alla routine. Elementi che, per amor di brevità, sintetizzeremo in una parola – Settembre – o al massimo in due – dannato Settembre!-.

Rispondete a questa domanda: durante l’ultimo mese avete avvertito sintomi come affaticamento, umore depresso, sonno eccessivo, maggiore desiderio di carboidrati, irrequietezza, perdita di interesse o entusiasmo?

SAD 1
Tipico esempio di SAD con fiume inquinato sullo sfondo

Se sì, so sad, verosimilmente avete una forma di SAD. Ma non tutto è perduto. Il lato positivo è che la depressione stagionale è appunto stagionale, quindi passeggera, e anche mentre vi affligge può essere facilmente trattata. Alimentazione corretta, un po’ di sport, contatto con la natura, esposizione alla luce solare, un giretto dallo psicologo (che non fa mai male) sono tutti toccasana molto efficaci.

Ma siccome qui siamo in una rubrica in collaborazione con Mentifricio, quel format che usa la cultura e la creatività per aumentare il benessere psicologico, a questi rimedi sacrosanti aggiungiamo anche le “arts on prescription”, le arti come terapia: una bella e intensa fruizione di arte per sentici meglio anche se è autunno. Che l’arte, e in particolare la musica, facciano bene non lo dico io (recupera questo articolo per saperne di più) ma lo dice la scienza. E quindi, visto che mi sa che ne abbiamo tutti bisogno, sono pronta a svelarvi i dettagli di uno studio molto interessante sulle “canzoni del buonumore”.

LO STUDIO DI JOCOB JOLIJ E LA CLASSIFICA DELLE CANZONI PIÙ FELICI DI TUTTI I TEMPI

Qualche anno fa il neuroscenziato Jacob Jolij, professore di psicologia cognitiva e neuroscienze dell’Università di Groningen nei Paesi Bassi, ha ideato una sorta di formula matematica per misurare il livello di buonumore derivante dalle canzoni e ha così costruito una playlist di feel good songs, sicuramente not SAD.

Nella ricerca Jolij ha considerato centinaia di “canzoni del buonumore” segnalate dagli utenti e ne ha analizzato i fattori fondamentali, la tonalità (maggiore o minore) e il tempo, in relazione con altri parametri come il genere musicale e il testo. Con l’obiettivo di creare una sorta di algoritmo che potesse misurare il grado di felicità delle canzoni partendo dalla velocità e dagli accordi, è stata scoperta la ricetta base: tempo medio superiore a 140 bpm (battiti al minuto) e predominanza di scale maggiori. E vabbè poi c’è il testo, ma questo è più intuitivo.

Messi tutti questi elementi nel frullatore è venuta fuori, tra le canzoni già esistenti, la queen delle canzoni allegre: Don’t stop me now dei Queen. Scritto dal monumentale Freddie Mercury nel 1978 e pubblicato come uno dei singoli di lancio dell’album Jazz (1979), il brano è un inno liberatorio all’insegna della sfrenatezza e il testo parla chiarissimo:

Tonight I’m gonna have myself a real good time
I feel alive
And the world, I’ll turn it inside out, yeah
I’m floating around in ecstasy, so
Don’t stop me now
Don’t stop me
‘Cause I’m having a good time, having a good time”


Ma è anche e soprattutto la parte musicale a fare la differenza: rapidi colpi di piano e di voce di Mercury, basso di John Deacon e batteria di Roger Taylor dai ritmi serrati, sobrio e brioso assolo di chitarra di Brian May e tante bellissime armonie vocali multitraccia.

Insomma, gli ingredienti per la ricetta perfetta ci sono tutti. Come ci sono anche nelle altre nove canzoni che compongono la top ten del buonumore. Eccole qua:

  • Dancing Queen, degli ABBA.
  • Uptown Girl, di Billy Joel.
  • Eye of the Tiger, dei Survivor.
  • I’m a Believer, dei The Monkees.
  • Girls Just Want to Have Fun, di Cyndi Lauper.
  • Livin’ On a Prayer, di Bon Jovi.
  • Walking On Sunshine, di Katrina & The Waves.
  • I Will Survive, di Gloria Gaynor.
  • Good Vibrations, dei The Beach Boys.


Che ne pensate? C’è da dire che lo studio del buon Jacob non è stato ancora pubblicato da riviste scientifiche che ne attestino la piena attendibilità. Ma, a noi SAD, adesso importa?
Direi di no: don’t stoooooop me nooooow, ’cause i’m having a good tiiiimeeee.

Giornalista professionista, autrice e conduttrice. Ha scritto e condotto programmi radiofonici (Radio24) e televisivi (Rai5), dedicandosi negli anni al giornalismo economico e culturale. Dal 2023 è direttrice artistica della rassegna “Mentifricio”, appuntamento capitolino che attraverso l'arte e la creatività affronta il tema del benessere psicologico. «Amo le bollicine, i concept album, i romanzi noir e battibeccare con lo psicologo».

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