Un entusiasmo e una voglia di cantare che neanche una pandemia globale riesce a contenere. Senhit continua a godersi i frutti di un 2021 da incorniciare, e si prepara a lanciare nuova musica dopo l’Eurovision
Origini eritree e bolognesi, ma in un certo qual modo sammarinese d’adozione, Senhit è reduce da un 2021 ricco di soddisfazioni e piacevoli sorprese. Dopo l’avventura all’Eurovision Song Contest 2021, in rappresentanza del Titano con il brano “Adrenalina“, eseguito in coppia niente meno che con il rapper americano Flo Rida, prosegue il viaggio internazionale della cantante, con un remix firmato da Steve Aoki della traccia eurovisiva che ben sta figurando sulle piattaforme di streaming.
E mentre Senhit viene coccolata dalla grande famiglia dell’Eurovision, i cui fan l’aspettano per un live il prossimo 2 ottobre a Madrid, prepara in studio di registrazione le prossime canzoni da lanciare in digitale. Con lei, attraverso questa intervista, facciamo un tour nella sua carriera, tra televisione, musica, Eurovision e impegno sociale.
Ad un mese circa dall’uscita di questo remix, su Spotify è stato ascoltato già oltre un milione di volte. Ti aspettavi questo sostegno, rinnovato a qualche mese di distanza dall’Eurovision?
Ero già molto felice della collaborazione con Flo Rida, con cui avevamo deciso di intraprendere il progetto di “Adrenalina”, legato successivamente all’Eurovision. Già non mi aspettavo quel tipo di risultato allora. Avevamo in mente un super remix per questa traccia ed è arrivato Steve Aoki, andando così a consolidare il rapporto anche con Flo Rida. Sono molto felice e soddisfatta. Mi è dispiaciuto non essere riuscita a fare dei live in questa estate insieme ai due colossi ma sono comunque serena. Come dicono i nostri amici americani, “the best is yet to come”. Ci saranno ancora tante belle sorprese.
Con Flo Rida state meditando di collaborare ancora in futuro?
Siamo rimasti in contatto. Qualche giorno fa è stato il suo compleanno e ci siamo sentiti. S’era ipotizzato un tour questa estate in cui sia lui che Pitbull mi avevano invitata come guest. Un po’ per ricambiare il favore dopo che Flo è venuto in Europa, poi c’è stato il problema del Covid-19 ed è stato cancellato, però intanto le porte si sono aperte quindi vedremo se potranno nascere altre situazioni. La sua conoscenza mi ha aiutato per aprire le porte in America e in Sud America quindi vedremo di coltivarle anche per i prossimi passaggi.
Certo, dal televoto forse ci si sarebbe aspettato qualche voto in più, ma credo debba essere comunque soddisfatta della tua spedizione eurovisiva…
Sono fierissima. Già il fatto di essere arrivata in finale è stato un bellissimo traguardo, considerato che dieci anni fa non ci sono riuscita ma ecco, se da 22esima fossi salita al 12esimo posto per esempio, non sarebbe cambiato niente. Forse la soddisfazione di dire “sono tra i primi 20”, però va bene così.
E proprio parlando delle due partecipazioni. Mettiamole a confronto: tra quella del 2011 con “Stand by” e questa del 2021, quale credi sia stata maggiormente segnante per la carriera di Senhit?
La prima mi è servita per far sì poi che portassi sul palco, nella seconda occasione, non solo una canzone ma anche una persona diversa. Nel frattempo sono cresciuta, mi sento più me stessa, più centrata nella veste di “Adrenalina”. “Stand by” per me è stata una canzone bellissima ed un’esperienza meravigliosa, mi ha fatto conoscere Eurovision, che non ci sarebbe stato quest’anno se non fosse arrivata la sorpresa dieci anni fa. Nel 2011 non sapevo che tipo di contest fosse Eurovision, non avevo idea delle dinamiche, invece ho scoperto un mondo nuovo che mi ha appassionato e per il quale in questi dieci anni mi sono preparata e quindi pronta per gareggiare con “Adrenalina”, che è il mondo musicale che più mi rappresenta rispetto a “Stand by”. Nel mio repertorio ci sono comunque bellissime ballate, ce ne saranno tante altre a cui stiamo lavorando. Ringrazio quella “Stand by” di dieci anni fa perché senz’altro mi ha consolidato per quella che sono adesso.
Ieri sei stata ospite di Ogae Italy a Peschiera del Garda, mentre il 2 ottobre ti esibirai alla festa di Ogae Spain, a Madrid. Si torna a cantare dal vivo.
E non vedo l’ora, mamma mia! Mi sono viziata con le due settimane di Eurovision a maggio, poi non c’è stato più nulla a causa della pandemia. È sempre una bellissima boccata d’ossigeno per me cantare dal vivo e incontrare le persone che mi hanno sostenuto in questi ultimi anni, come Ogae. Sono stata a Peschiera del Garda ieri. A Madrid canterò “Adrenalina”, “Freaky” e farò un omaggio a Raffaella Carrà. In Spagna saremo in diversi sul palco, sarà una bella festa.
Al tuo fianco per tutta la partecipazione all’Eurovision 2021 (ma anche per quella, cancellata, del 2020) c’è stato Luca Tommassini. Deve esser stata una bella avventura anche per lui, no?
Per lui è stato un battesimo. Gli è stato proposto spesso di fare Eurovision ma era sempre impegnato con mille progetti. Io ho giocato molto d’anticipo: quando San Marino mi ha convocato per propormi di partecipare ho detto “lo faccio, ma solo se in squadra ho Luca Tommassini”, che avevo già conosciuto perché realizzatore di diversi miei video musicali. L’Eurovision si organizza anno per anno, e per il 2020 l’ho contattato un anno prima. L’ho beccato in tempo. Abbiamo lavorato tantissimo e benissimo, poi è stata cancellata l’edizione 2020. Non ci siamo abbattuti, ci siamo inventati il “Freaky Trip” e mi ha plasmata. Mi ha reso una sua musa e mi sono sentita coccolata e guidata, perché mi ha fatto scoprire dei mondi di arte, estetica, che solo Luca Tommassini può fate. È un artista italiano con una visione internazionale, e una sensibilità che hanno in pochi in questo ambiente. Sono molto orgogliosa di lavorare con lui.
Sono in corso i preparativi per l’Eurovision 2022, il terzo italiano della storia del concorso. Da bolognese immagino starai facendo il tifo per la candidatura di Bologna come città ospitante…
E certo! (ride, ndr) Sono innanzitutto felicissima che abbia vinto l’Italia, poi se scegliessero Bologna sarei la persona più felice del mondo. È una città che si presta tantissimo ad accogliere un evento del genere. È a misura d’uomo e poi la viabilità è ordinata. Mi dispiace per Roma ma è un casino quindi sono abbastanza contenta che l’abbiano scartata. Anche perché quando si pensa a Eurovision non si deve soltanto pensare alle esibizioni. Quando organizzi Eurovision organizzi tutta una città. Siamo quaranta paesi con almeno quaranta persone per ognuno, c’è turismo e tanta roba che si muove. Se vincesse Bologna sarei felicissima, ma andrebbe bene anche Torino, Milano, Pesaro o Rimini.

E a proposito di Eurovision 2022, il Titano ha annunciato la selezione “Una voce per San Marino” per scegliere il proprio rappresentante. Avrai un ruolo in questo scouting?
Ne stiamo parlando con la tv di San Marino, perché sono assolutamente grata a San Marino, benché io sia italiana, perché mi ha convocato dieci anni fa e ha deciso di ripropormi anche l’anno scorso. Mi sono resa disponibilissima ad essere presente per qualunque cosa. Ne stiamo parlando, è tutto un work in progress.
Facciamo un viaggio indietro nel tempo, a qualche anno fa. Il tuo debutto sulla tv generalista arrivò a Domenica Live, da Barbara D’Urso, in cui eri protagonista di uno speciale angolo musicale. Che ricordi hai?
Ricordi molto belli. Barbara l’ho conosciuta perché all’epoca era la compagna di Michele Canfora, con cui avevo fatto un musical. Venne fuori l’idea di fare le aperture del suo programma ed eravamo tutti molto carichi. Il mio momento era molto breve ed inizialmente era destinato alla chiusura della trasmissione, poi chiedemmo un cambio e venni posizionata in apertura. Mi sono molto divertita, è stato molto carino. Barbara mi ha lasciato carta bianca quindi ho avuto modo di scegliere anche le canzoni da cantare. Io ho fatto pochissima televisione, ha dei ritmi diversi da quello che è il teatro e che sono i live, però è stata una bella esperienza che ricordo con molta gioia.
Dopo quell’esperienza uscì un singolo che ricordo con piacere, “Relations“. Dalla Senhit di allora, alla Senhit di “Adrenalina“, come s’è plasmato il tuo approccio alla musica?
È semplicemente molto cresciuto. Gradualmente sono passata da un genere pop melodico a uno sempre commerciale ma un po’ più trasversale, per uscire dai classici schemi della “canzoncina” che deve andare in radio. Adesso sappiamo che conta tanto il web, Spotify, e adesso grazie a Eurovision sono conosciuta anche all’estero. Avevo voglia di crescere e nel mentre ho avuto modo di conoscere tantissimi produttori e ho trovato la mia direzione musicale, che è sempre pop ma che può variare. Mi sono accorta di avere la necessità di fare live, credo che con Eurovision l’abbiate percepito un po’ tutti. Adesso non vedo l’ora di andare in Spagna, ho bisogno di cantare.
Parlando sempre di televisione, hai fatto parte del “muro dei 100” ad All Together Now. Ci sarai anche quest’anno?
No. A questa edizione ho detto di no perché ci sono altri impegni, di Eurovision e non, che mi hanno assorbito. Poi sinceramente anche se non ci fossero stati questi impegni, come ti dicevo prima il mondo della televisione è magico, ma è giusto farlo, per quanto mi riguarda, ogni tanto. Sarebbe stata la terza edizione per me, poi il format era già cambiato con l’inserimento dei quattro giudici speciali, quindi non c’era più neanche tanto spazio per noi del muro. Ho preferito fermarmi, poi vedremo cosa accadrà in futuro. Ho visto che stanno andando avanti le registrazioni e che si stanno divertendo, poi con Michelle Hunziker ci sentiamo, è stata molto carina anche durante il periodo Eurovision.
Sei molto attiva nel sociale, sia in sostegno degli amici a 4 zampe che delle donne, con l’associazione Pangea Onlus. Attualmente impegnata in prima linea in Afghanistan…
È una situazione ovviamente drammaticissima, però da un lato sono anche contenta perché Pangea sta dimostrando di essere, oltre ad un’associazione molto solida, anche molto seria. Fanno un sacco di cose e le fanno molto bene, e non si sono fermati nonostante il delirio che sta succedendo in Afghanistan. Sono in contatto con loro tramite Luca Tommassini, perché è stato lui ad avvicinarmi a quest’associazione, e con cui abbiamo deciso di creare un contributo durante il Freaky Trip: a Capodanno abbiamo fatto ballare delle persone e chiunque stesse ballando donava indirettamente dei soldi a Pangea. Li seguo sui social e sono contenta perché immagino non sia facile, visto il delicato periodo, ma rimangono concentratissimi, super aggiornati e focalizzati su tutto ciò che sta capitando. Mi sono resa disponibile perché esistono tante associazioni, alcune delle quali non molto serie, invece Pangea non solo ha fatto un lavoro eccellente per le donne vittime di violenza durante il lockdown, ma si stanno rendendo molto utili anche in Afghanistan.

In conclusione, mi hai detto che stai lavorando a nuove canzoni. C’è possibilità di tornare ad ascoltare Senhit in italiano?
Per ora no. Sicuramente succederà, non voglio essere categorica. Mi sto muovendo molto sull’internazionale perché grazie a Eurovision mi si è allargato anche un po’ il target di riferimento, quindi vorrei continuare a cantare in inglese per essere più raggiungibile, ma chissà. Qualcuno mi ha suggerito di andare a Sanremo, e sarebbe un’idea bellissima ma dovrei cercare il progetto italiano, perché a Sanremo non si va mai solo con una canzone. Vediamo, per adesso uscirà un altro singolo, anche se non ora, c’è il remix di “Adrenalina” da spingere. Con il team di produzione stiamo lavorando a nuovi brani in inglese, poi si potrebbe pensare successivamente a degli adattamenti in italiano o in spagnolo. Non mi pongo limiti.




