Dopo Sanremo 2023, arriva al cospetto della prova del primo album Will. Ecco la nostra recensione di “Manchester

Per scrivere questa recensione, come faccio in genere sempre, ho preso qualche appunto tra un pezzo e l’altro. Una frase che, al termine del lavoro, mi è sembrata simbolica è questa: “C’è qualcosa in Will che funziona”. Ora ve la spiego meglio.

Una premessa. Che TikTok abbia a suo modo rivoluzionato le regole del gioco chiamato musica è lampante, è sotto gli occhi di tutti. In tanti non hanno accolto di buon grado la faccenda, io sono uno di questi. E per quanto sia uno che aborra completamente la ricerca spasmodica del ritornello o del frammento che possa ambire a una qualsiasi forma di viralità sul social asiatico, neanche possiamo voltarci dall’altro lato e far finta di niente, ignorando come il mondo continui a scorrere inesorabilmente.

Per quanto Will arrivi in qualche modo dall’universo X Factor, pur non avendo mai a fatto parte davvero del cast del talent di Sky – la sua audizione riscosse un bel successo, dando il via al fenomeno virale di Will – il 99% del successo gli è piombato addosso grazie all’impressionante risposta che la sua “Estate” (disco di platino), versione rimaneggiata in italiano di “Someone you loved” di Lewis Capaldi, ha raccolto grazie proprio a TikTok.

Lo abbiamo conosciuto così, abbiamo incrociato la sua voce tra una dedica e l’altra, tra un breve video strappalacrime e l’altro. Pecca di questa nuova forma di diffusione della musica è proprio questo: ti dà solo l’assaggio di un artista, ti fa conoscere la sua voce, ma poco altro.

La grande occasione per Will di farsi scoprire a 360° è arrivata con Sanremo Giovani, dove ha presentato il brano “Le cose più importanti” riuscendo a finire nella rosa dei 6 giovani talenti “promossi” a big. La trasferta in Riviera il giovane artista (che abbiamo provveduto a presentarvi prima della kermesse in questo articolo) l’ha fatta con una nuova canzone in valigia: “Stupido”.

Delicata ballad che si rispecchia appieno in tutto ciò che Will ci ha fatto scoprire di lui in musica fino ad oggi. Una canzone semplice ma vera, esattamente come la sua penna. Se all’Ariston questa traccia non s’è riuscita a ritagliare un posto in alta classifica, ha dato il là all’uscita di un progetto più ampio: il suo primo album.

“Stupido” di Will

Manchester” è infatti l’album che arriva proprio nel corso della sua avventura sanremese. Un disco sincero e coerente. D’altronde lui stesso non perde occasione di sottolineare come in musica dirà sempre la verità. Un patto di fedeltà che sigla con i suoi fan ogni volta che entra in studio per lavorare a nuova musica.

Le canzoni di questo disco – la cui maggior parte è composta da brani già editi e raccolti in questo primo album – parlano generalmente d’amore in una chiave comunicativa che sa di gioventù. Le nuove generazioni con molta probabilità più di tutte sapranno ritrovarsi in ciò che canta Will, anche se riconoscere la bontà e la tenerezza di una scrittura gentile e fresca è pane per tutti, non soltanto per la GenZ.

Uno dei guizzi che si lasciano ascoltare con più piacere arriva da “Stanotte non dormo”, traccia scritta insieme a Simone Cremonini e Tommaso Sgarbi, di cui è anche il produttore. È facilmente riconoscibile nel brano un’impronta musicale che si rifà al pop rock delle giovani band anni 2000 che tanto popolarono all’epoca le radio e le classifiche di vendita.

Belle anche le delicate dediche “J (voglia di vivere)” e “Giovani”, che tra i brani inediti di “Manchester” sono anche quelli che stanno ricevendo i maggiori consensi in queste prime battute di vita dell’album. In generale una buona prova d’esordio per Will, che tanto ancora ha da dimostrare, ma di tempo avanti ne ha in abbondanza per farlo, con sempre maggiore convinzione e maturità.

Sono della convinzione che le persone che giocano a carte scoperte abbiano sempre una marcia in più, un certo vantaggio. C’è una forza inarrestabile in chi non sa contenere la propria verità e la tira fuori dai denti senza pensare a costruire delle sovrastrutture che possano in qualche modo filtrarla all’esterno. “Manchester”, e Will in generale, sono questo. Voglia di onestà e di semplicità, che sa sempre di buono.

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di “Manchester” di Will

Giornalista salernitano iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Campania. Colleziono compulsivamente dischi e mi piace scrivere con la musica ad alto volume.

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