Francesco Forni e Piero Monterisi presentano il primo tour dedicato a “Total Reverends”, un disco manifesto che fonde gospel, alt rock e cantautorato in dieci brani in inglese, indagando l’alienazione contemporanea, l’autosabotaggio e la redenzione.
C’è un suono che profuma di polvere e fede, un altare costruito con corde, pelli e voci. Total Reverends è l’esordio discografico del progetto Total Reverends, nato dall’unione di Francesco Forni (voce, chitarra) e Piero Monterisi (batteria). Il disco, pubblicato lo scorso 10 ottobre per AreaLive e distribuito da Believe, si presenta come un lavoro corale e denso, che trova ora la sua piena dimensione nella prima serie di concerti annunciata per l’autunno.
Dieci brani cantati in inglese che intrecciano l’urgenza emotiva del cantautorato con la potenza del gospel e la ruvidità dell’alt rock. È un linguaggio sonoro viscerale e istintivo, costruito su una base elettrica viva e pulsante, che racconta un mondo disilluso e frammentato: un inferno terreno popolato da passioni, contraddizioni e verità scomode.
Un inferno chiamato Terra
Un album che parla di alienazione, regole, ipocrisia, relazioni impossibili e passioni incandescenti, in una narrazione che riflette la condizione umana come continua oscillazione tra luce e dannazione. “Se c’è un inferno, è su questa Terra” sembra sussurrare ogni traccia, rivelando una scrittura provocatoria e priva di filtri. Le influenze si muovono tra i settanta più ruvidi e l’alt rock dei primi Duemila, in un intreccio sonoro che guarda ai Black Keys e a Jack White.
Un locale romano mi diede una data per l’8 dicembre. Decisi di fare il “concerto della Madonna”. Misi insieme una congrega di preti e suore che reinterpretavano canzoni note, trasformandole in qualcosa di irriconoscibile. Da allora il concerto della Madonna divenne quello dei Reverends, e poi dei Total Reverends.
Nel disco, questa coralità trova pieno compimento: ai Total Reverends si unisce Gabriele Lazzarotti al basso, con la partecipazione di un ampio parterre di musicisti, voci e collaboratori provenienti da mondi differenti. Tra gli ospiti figurano Violante Placido, Roberto Dell’Era, Rodrigo D’Erasmo, Roberto Angelini, Johnny Dal Basso, Chiara Calderale, Ilaria Graziano, Daniele De Gregori, Roberto Procaccini e molti altri.
Il risultato è un’opera corale, registrata in quattro studi differenti e prodotta dallo stesso Forni, che restituisce un senso di comunità sonora e creativa.
Dieci confessioni elettriche
Ogni brano è una parabola laica, un racconto a sé: “all U can Hit” apre l’album con un’ironia feroce sul bisogno umano di colpire e giudicare, “Virus” è una satira post-apocalittica sull’informazione tossica, “LOVE ME” esplora la sensualità come ossessione, “LOVE & PAIN” riprende la tradizione spiritual in chiave rock-blues, mentre “as if we were Lovers” affida alla ballata elettrica il racconto di un incontro mancato.
“Magdalene” è la miccia originaria del progetto, un inno carnale e spirituale insieme, mentre “train 2 HELL” e “Uniforms” chiudono il disco con una riflessione sull’autosabotaggio e sull’omologazione del mondo contemporaneo. L’ultima traccia, impreziosita dalla voce di Roberto Dell’Era e dall’organo Hammond di Roberto Procaccini, si fa appello alla consapevolezza: essere presenti, prima che produttivi.
Un progetto che ora prenderà vita dal vivo. Ecco le prime date annunciate del tour dei Total Reverends:
- 15 novembre – Castiglione del lago (PG) – La Darsena
- 16 novembre – Roma – Monk, ore 19:30
- 20 novembre – Napoli – Auditorium Novecento
- 21 novembre – Bitonto (BA) – Arci Resilienza
- 22 novembre – Taranto – Spazioporto




