I Satantango presentano un singolo che anticipa l’omonimo album d’esordio, una riflessione generazionale che fonde emozioni reali, paesaggi sonori Anni ’90 e un linguaggio musicale intimo e stratificato.

I Satantango tornano con Permafrost, nuovo singolo in uscita per Dischi Sotterranei, secondo estratto dall’omonimo album d’esordio previsto per il 21 novembre. Dopo il malinconico flusso di ricordi di 9.11, il duo cremonese formato da Valentina Ottoboni e Gianmarco Soldi conferma il proprio approccio musicale istintivo e intenso, intrecciando vulnerabilità e introspezione in un linguaggio sonoro che affonda le radici nello shoegaze degli Anni Novanta.

Permafrost esplora l’intricato territorio emotivo di un amore impossibile da sciogliere, sospeso tra estasi e precipizio, tra desiderio e frustrazione. La canzone si apre con un loop di drum machine e un muro di chitarre distorte, ipnotiche, in perfetto stile My Bloody Valentine, creando un tessuto sonoro stratificato e avvolgente. Su questa architettura musicale si innesta una voce sussurrata e sognante, che guida l’ascoltatore attraverso un mantra inquieto e psichedelico, capace di evocare un senso di dipendenza emotiva al contempo romantica e tossica.

Il testo gioca con ripetizioni e contrasti, riflettendo lo stallo tra due persone intrappolate in un permafrost emotivo: “Mi riempi sempre come se / Mi svuoti sempre come se”. Le parole replicano un loop di sentimenti che non si chiude mai, traducendo in linguaggio poetico e musicale la tensione di un amore che non si risolve e di emozioni che oscillano tra fragilità e forza.

Come sempre, Permafrost è interamente scritto, composto e prodotto dagli stessi Satantango, consolidando l’approccio DIY che contraddistingue il progetto. La canzone si inserisce in un universo sonoro dove nostalgia e dramma, delicatezza e sporco musicale, si fondono in un paesaggio emotivo che rispecchia la provincia cremonese tra nebbia e prefabbricati, fonte di ispirazione per il duo.

Il nome del progetto, omaggio all’omonimo film ungherese del 1994, riflette la poetica della desolazione e del declino che permea la loro musica, trasformata però in una forma generazionale di racconto emotivo. Dopo l’uscita di 9.11 il 26 settembre, Permafrost segna un ulteriore passo dei Satantango nell’esplorazione dei sentimenti di una generazione, anticipando un album che si propone come manifesto sonoro di un approccio musicale sincero, stratificato e intimamente umano.

Testo di “Permafrost” dei Satantango

Autori: Satantango
Etichetta: Dischi Sotterranei

Mi guardi sempre come se
Mi tocchi sempre come se
Sai che mi sento come se
Mi ammazzi sempre come se
Ti manca sempre come se
Ti torno in mente come se
Crollarti addosso è come se
Per un secondo è come se

Avessi una parola dolce in gola
E qui mi manca sale
Sale ma poi scende
Scende

Mi riempi sempre come se
Mi svuoti sempre come se
Ma se ci pensi è come se
Che poi se passa è come se
E rivedersi come se
E salutarti è come se
Vorrei morire come se
Ma se sei in vena è come se

Avessi una parola dolce in gola
E qui mi manca sale
Sale ma poi scende
Scende

Ho come una parola dolce in gola
E qui mi manca sale
Sale ma poi scende
Scende

È quasi quasi come se
Se vai più forte è come se
Ti prendo a dosi come se
Qui cado a pezzi come se
Sei dopaminacome se (Scende)
È troppo tardi è come se (Scende)
Sulla tua lingua è come se (Scende)
Che qui viene giù come se (Scende)
Sai di benzina come se (Scende)
Mi guardi e sento come se
Ti perdo sempre come se
È quasi quasi come se

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Marco Alunni, classe 2001, blogger di origini umbre ma cittadino del mondo a tutti gli effetti. Scrivo di musica per passione, così come per passione la ascolto e la osservo.

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