Release day per Montegro. Il cantautore abruzzese, ma ormai romano d’adozione – e nelle sue canzoni si sente – ha rilasciato il suo primo album “Vita bellissima”, ma per mestiere, talento e contenuto, tutto sembra tranne che un debutto.

C’è una vita bellissima, fuori da quella porta. Una vita che rifugge dal superficiale e dall’effimero e si tuffa nella sostanza, nella verità. C’è una vita bellissima che è scandita dalla musica di Montegro, talento – di certo non nuovo ai più attenti fruitori di musica – che si affaccia oggi sul mercato con il suo album d’esordio, ma che di fatto tutto pare tranne che un disco di debutto: maestria, sapienza e contenuto, al servizio di un lavoro che si fa ascoltare tutto d’un fiato, senza pause e tentennamenti.

Un disco “suonato” per davvero, e alla fine comunque essenziale. Al fianco di Montegro, per la sua realizzazione, c’è stato Antonio Di Santo, sodale che sin dal primo giorno “spalleggia” il cantautore abruzzese, nato Daniele Paolucci. Insieme a condividere una Vita bellissima che si presenta ai nostri occhi e alle nostre orecchie in qualità di concept album “involontario”, essendo sorto in maniera del tutto spontanea nel corso della lavorazione dei brani, qui tutti uniti da un filo invisibile eppure tangibile. Un album che non doveva essere, e che alla fine è stato.

Sullo sfondo di quest’opera c’è Roma, città eterna che ha accolto e avvolto tra le sue braccia l’artista, che ormai della Capitale ne è un figlio acquisito. C’è tanta Roma e romanità nelle canzoni di Vita bellissima: il racconto di una città ospitale, a modo suo. Piena di fascino e meraviglia, ma non senza spine. La ritroviamo in uno dei punti più luminosi del disco, Abbracci da via Casilina. Il racconto di un quartiere forse più ideologico e sensoriale, che materiale, in cui la nostalgia rievoca emozioni e ricordi passati, insieme alla volontà di riconnettersi con pezzi di sé primordiali.

Facendo una carrellata delle canzoni contenute in Vita bellissima, ci si rende rapidamente conto di quanto ogni pezzo sia incastrato nel modo giusto, in maniera compatta e fluida al tempo stesso. Ad aprire le danze è Benedetta malinconia, già singolo di lancio del lavoro, che scandisce i tempi dell’opera anche sul piano musicale, rievocando quelle sonorità mediterranee che strizzano l’occhio alla terra iberica e si affacciano sul contemporaneo, con cui abbiamo scoperto Montegro e con cui ha immediatamente catturato la nostra attenzione.

Vita bellissima” è nato dal bisogno di spogliarmi dall’eccesso e tornare a un suono essenziale, più autentico con chitarre, bassi, fiati e ritmiche nude, lavorati insieme al mio produttore Antonio Di Santo, come quando da ragazzi suonavamo in garage. Il titolo è una provocazione: viviamo in un’epoca che ci bombarda di immagini perfette, tanto da renderci ciechi di fronte a ciò che ci circonda. E allora questo disco diventa un invito a riascoltare la realtà per quello che è, cruda e imperfetta, ma per questo autentica.

Si parla di contraddizioni e di cadute, di superficie e menzogna tutta sociale in Vita bellissima, title track che rappresenta il fulcro dell’opera, seguita da Cerco di te in cui riemerge l’indole elettronica che ha fatto parte del vissuto artistico di Montegro. In Tuttobanale l’artista torna ad attingere dalla propria storia personale – appena trasferitosi a Roma, ha cominciato a lavorare come rider – parlando del piattume e della noia causato da un “tutto e subito” che non lascia nulla. C’è l’amore che risiede nelle piccole cose, nella ballad Grattarti la schiena, e la leggerezza estiva – con sprazzi sudamericani – nel singolo Ci balli su.

Montegro Copertina disco vitabellissima
Valutazione:
★★★★★★

Sulla coda dell’album si mette al centro la disillusione, l’amarezza al cospetto di sogni e ambizioni che talvolta finiscono per naufragare nelle sabbie mobili dei contesti sociali dei giorni nostri. La ricerca di un’evasione, di una fuga dalle brutture e dalle angosce del quotidiano, che si tramuta nella canzone Facciamo di peggio. Ultimo respiro di un disco che mette un punto nitido sul percorso di Montegro, solido e specifico, nella discografia moderna dove tutto è in divenire e per trovare il proprio posto al sole si è chiamati a sporcarsi le mani più del dovuto. L’artista qui gioca le sue carte, fa il suo gioco, portandoselo magistralmente a casa.

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Ideatore e fondatore di 4quarti Magazine. Scrittore e giornalista salernitano iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Campania. A dicembre 2023 pubblica "Nudo", il suo primo libro. «Colleziono compulsivamente dischi e mi piace scrivere con la musica ad alto volume».

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