Con il suo secondo lavoro in studio, Danielle conferma quanto intravisto nel passaggio a X Factor sotto la guida di Manuel Agnelli: una scrittura radicata nella tradizione d’autore, capace di dialogare con il presente attraverso un intreccio di malinconia, emotività e sofisticata ricerca sonora.
Tu, noi e altre storie segna il ritorno discografico di Danielle, cantautore e polistrumentista che, dopo l’esperienza a X Factor e due anni di intensa attività live, consegna un’opera dal respiro profondamente autoriale. Un disco che si colloca idealmente nella scia di quella scuola cantautorale italiana che dagli anni Settanta ha costruito l’immaginario emotivo delle generazioni a venire. La conferma, in chiave discografica, di quanto già intravisto davanti alle telecamere del talent: una voce narrativa d’altri tempi, tanto fragile quanto lucida.
L’album nasce da una frattura personale, da un addio improvviso che incrina l’esistenza e diventa materia creativa. “Scivolare nel proprio nulla”, come racconta lo stesso artista, è il punto di partenza di un viaggio attraverso l’abbandono, l’amore per sé e la riscoperta dell’altro. Quella di Danielle è un’a narrazione vittimistica, bensì una’opera di trasformazione del dolore in energia vitale, nel tentativo di restituire dignità emotiva all’esperienza umana. La scrittura è diaristica ma non autoreferenziale, e trova in un linguaggio semplice e accessibile la sua forza.
Ho avuto freddo. Sono svenuto per anni. D’improvviso mi sveglio con lo sguardo al cielo, c’è il sole e piove zucchero. Un grande senso di amore invade il mio nulla tirandomi su, raccontandomi le nostre storie, le nostre vite. Nell’attimo più fragile e indifeso della mia esistenza, ho vissuto e sentito la vita. Tu sei vivo, noi siamo vivi! Questa opera racconta l’addio, l’abbandono, l’amore per se stessi e per gli altri che innatamente è la cura più sana che c’è davanti al delirio esistenziale.
La struttura del disco è coerente e narrativa. Centrale la traccia Innamorati persi, dialogo sospeso tra due anime nell’attimo esatto della resa amorosa, dove l’Amore non è ancora certezza ma già smette di essere ipotesi. Nel suo complesso, Tu, noi e altre storie costruisce un ponte tra la nostalgia del passato e un’estetica contemporanea. L’impianto sonoro attinge alle atmosfere cantautorali di Lucio Battisti e Rino Gaetano, alla ruvida emotività di Gianna Nannini e Vasco Rossi, fino a lambire l’immaginario pop internazionale di Prince e Michael Jackson.

Un disco immerso in una patina anni Ottanta – sintetizzatori, chitarre riverberate, suggestioni sci-fi – che però non smarrisce mai il nucleo essenziale: voce, parola, verità. Qui Danielle suona quasi tutti gli strumenti – bellissima la chiosa musicale del brano Mi guardi, ti bacio, mi sciolgo -, confermando una visione artigianale del fare musica. La produzione, curata insieme ad Alessandro Gobbi, mantiene un equilibrio tra cura timbrica e imperfezione. Il risultato è un lavoro che abbraccia l’errore come componente umana, conservando l’urgenza di una scrittura vissuta.




