Andiamo alla scoperta di Paky, il rapper di Secondigliano che siede sul trono del rap italiano più fresco del momento
Milioni di stream in tempo record e classifiche sbancate all’esordio. Ma chi è Paky? Il rapper originario di Secondigliano – cresciuto a Rozzano – che con il suo primo album in carriera, “Salvatore“, ha preso in pugno la scena musicale rap a soli 23 anni, raccogliendo consensi unilaterali da parte del pubblico e non solo, anche tra gli stessi addetti ai lavori dell’universo rap italiano, forse i riconoscimenti più difficili da ottenere.
Sotto gli abiti di Paky si cela Vincenzo Mattera, nato sul finire del millennio scorso che, discograficamente ha scoccato le prime frecce del suo arco nel 2019, quando ancora si faceva chiamare Pakartas, pseudonimo che si rifà al lituano e che significa “impiccato“. Soltanto successivamente quel nome d’arte verrà abbreviato, trasformandosi in quello che oggi conosciamo come Paky.

Il giovane rapper campano inizia così a farsi conoscere, specialmente con il brano “Rozzi“, rilasciato nel settembre del 2019, che si fa strada sul mercato venendo adottato come vero e proprio inno dedicato all’hinterland milanese. La produzione dell’artista però non si ferma, e in seguito dà alla luce altri brani come “Boss” e “Non scherzare“, collaborando poi con il più affermato Shiva nella traccia “Tuta black e in piazza“.
Il rapper è solo agli esordi, eppure però già piace a tanti. Nel drammatico marzo del 2020 pubblica il remix di “Sport + muscoli“, canzone di Marracash e Luché contenuta nell’album “Persona” del primo, e viene invitato in veste di ospite in due tra i dischi di maggior successo, in ambito rap, dell’anno: “Vita vera mixtape: aspettando la Divina Commedia” di Tedua e “Mr. Fini” di Guè. Nel 2021 arriva poi un altro remix, si tratta in questo caso di “TikTok” di Sfera Ebbasta, e a maggio poi collabora con TY1 in “Djungle“, title track del disco del dj.
Inizia l’era “Salvatore“
Il 2022 per Paky inizia con il rilascio di “Blauer“, singolo di successo approdato sugli store digitali con Island Records / Universal Music, a cui poi fanno seguito le tracce “Mama I’m a criminal” e “Storie tristi“. Si tratta dei primi pezzi di mosaico che vanno ad anticipare il rilascio del primo ed atteso album del rapper di Secondigliano, “Salvatore“.
Diciassette le tracce contenute al suo interno, suddivise tra «storie tristi e storie vere», che sottolineano un dualismo che caratterizza l’intero album: da una parte l’artiste si presenta in una chiave più goliardica e leggera, in un’altra invece mostra al pubblico le sue ferite e cicatrici più dolorose e intime. Lo stesso artista ha rivelato che “Salvatore” è una persona a lui molto cara, la cui perdita ha dato il via alla sua produzione artistica.
Proprio su questo l’artista incentra il titolo del disco. L’analisi di una perdita, e del dolore che ne scaturisce, senza però dimenticare quanto quella persona sia stata salvifica e provvidenziale per la propria esistenza. Al fianco di Paky per la creazione di questo album ci sono stati producer di prim’ordine tra cui Drillionaire, Sick Luke, Night Skinny, Andry The Hitmaker, 2nd Roof e Kermit.
Non mancano poi le ospitate d’eccezione in “Salvatore”. A duettare con Paky troviamo infatti Marracash in “No wallet“, Shiva in “Star“, Guè in “Vivi o muori“, Geolier in “Comandamenti” e Luché e Mahmood in “Giorno del giudizio“. Il successo per Paky è stato immediato: appena una settimana dopo il rilascio di “Salvatore”, il disco è schizzato al primo posto tra gli album più venduti della settimana, raggiungendo anche il secondo posto – appena 72 ore dopo l’uscita – della chart degli album più ascoltati al mondo su Spotify.
Non vi è alcun dubbio: una nuova stella della scena rap e urban italiana è nata e brilla tantissimo. È Paky, Paky di Secondigliano.




