Nel quarto album della band londinese Wolf Alice, le inquietudini dei vent’anni lasciano spazio a una nuova maturità sonora. Arriva “The Clearing”, una riflessione lucida sul crescere, che affonda le radici nel pop-rock ma senza autocompiacersi.

Quanta quiete che aleggia su The Clearing, il nuovo album dei Wolf Alice, pubblicato oggi via Columbia Records, disponibile sia in formato fisico che digitale. Un titolo emblematico, che non suggerisce una destinazione precisa quanto piuttosto un paesaggio mentale – uno spazio svuotato dal rumore di fondo delle insicurezze giovanili, dove è possibile finalmente ascoltare con chiarezza. Dopo dodici anni di carriera, quattro album e una miriade di riconoscimenti, la band londinese approda in un punto fermo della propria identità artistica.

Registrato a Los Angeles sotto la produzione raffinata di Greg Kurstin (già al fianco di artisti come Adele e Foo Fighters), The Clearing si presenta come un lavoro curato, che punta a un classicismo pop-rock rivisitato con sensibilità contemporanea. Non mancano richiami dichiarati – su tutti i Fleetwood Mac – ma la band riesce a evitare il pantano della nostalgia, preferendo una scrittura sobria, più intima che spettacolare.

Il singolo Just Two Girls, già in rotazione radiofonica, è forse l’esempio più diretto di questa nuova fase introspettiva. Ellie Rowsell, la voce e la penna centrale del gruppo, racconta di conversazioni tra amiche come rifugi emotivi, luoghi sicuri dove temi come il corpo che cambia o l’invecchiamento trovano voce senza vergogna. È una traccia che rifugge la grandeur, scegliendo un tono disarmato, quasi confidenziale, che ben rappresenta il cuore emotivo dell’album.

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“The Clearing” dei Wolf Alice

Lungo la tracklist – che scorre in modo coeso – si incontrano momenti di delicata bellezza (Leaning Against The Wall), slanci più viscerali (Play It Out) e aperture radio-friendly come Bloom Baby Bloom, che richiama l’euforia degli esordi senza replicarne l’irruenza. C’è un’attenzione chirurgica alla forma canzone, con strutture spesso essenziali, che lasciano respirare le melodie e permettono alla voce di Rowsell di diventare protagonista assoluta.

The Clearing si trova a raccontare con onestà un momento di passaggio. Come canta Rowsell in White Horses, “Know who I am, that’s important to me” – un verso che non è grido di rivalsa, ma serena dichiarazione d’intenti. È qui che i Wolf Alice dimostrano di essere cresciuti davvero. La produzione di Kurstin sottolinea con discrezione questa scelta stilistica. È un suono pensato, cesellato con cura.

Il prossimo 13 novembre, la band porterà The Clearing in Italia con un’unica data all’Alcatraz di Milano. Sarà interessante vedere come queste nuove canzoni, più riflessive che esplosive, prenderanno vita dal vivo. Perché, alla fine, è sul palco che i Wolf Alice hanno sempre saputo mostrare la loro natura più autentica.

Ideatore e fondatore di 4quarti Magazine. Scrittore e giornalista salernitano iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Campania. A dicembre 2023 pubblica "Nudo", il suo primo libro. «Colleziono compulsivamente dischi e mi piace scrivere con la musica ad alto volume».

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